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Ecco come Hubert van Eyck ha partecipato alla realizzazione del Polittico dell’Agnello Mistico

La tavola raffigurante l'Adorazione dell'Agnello Mistico La tavola raffigurante l'Adorazione dell'Agnello Mistico
Polittico dell’Agnello Mistico
Polittico dell’Agnello Mistico di Van Eyck
Una scoperta frutto del lavoro del Royal Institute for Cultural Heritage di Bruxelles e dell’University of Antwerp. Si risolve dunque un mistero che gli storici si portano dietro dal 1823: Hubert van Eyck, fratello maggiore di Jan, ha contribuito alla realizzazione della celebre opera conservata a Gent. Ecco come.

Anno 1823. Sulla cornice del Polittico dell’Agnello Mistico viene ritrovata una misteriosa iscrizione. È subito chiaro che le frasi in Latino si riferiscono alla realizzazione dell’opera; meno diretta la loro precisa interpretazione. Ma ecco i versi in questione: “Il pittore Hubert van Eyck, di cui un uomo più grande non si è mai visto, ha cominciato questo lavoro. Suo fratello Jan ha poi portato a termine l’arduo compito sotto indicazione di Joos Vijd. Lui con questi versi vi invita, il 6 maggio 1432, a tenere a mente quel che è stato realizzato“. Dunque la paternità di una delle più grandi opere d’arte della storia belga, realizzate dal pittore simbolo della sua tradizione artistica, Jan van Eyck, è da dividere con il fratello maggiore Hubert?

La questione ha interessato studiosi e appassionati per i due secoli successivi, generando varie ipotesi sulla genesi dell’opera conservata a Gent. Qual è stato il preciso contributo dei fratelli van Eyck? Era noto, per esempio, che Hubert morì nel 1426, quindi nel mezzo della realizzazione del Polittico. Inoltre, non sono tuttora conosciute altre opere riconducibili a Hubert van Eyck. Di conseguenza il suo coinvolgimento in un’opera di tale importanza appariva quantomeno particolare. Tanto che gli esperti hanno dubitato a lungo dell’attendibilità dell’iscrizione, trattando con scetticismo la misteriosa partecipazione di Hubert.

Anno 2020. I restauratori del Royal Institute for Cultural Heritage provano, a due secoli di distanza, che la scritta è autentica. Questo implica che l’opera così come la conosciamo è andata a coprire uno strato precedente, realizzato da Hubert van Eyck. Allora la domanda è diventata: quanto aveva dipinto? Cosa aveva dipinto?

La tavola raffigurante l'Adorazione dell'Agnello Mistico
La tavola raffigurante l’Adorazione dell’Agnello Mistico

Sul pannello centrale – per intenderci quello dell’Adorazione dell’Agnello – è stato rinvenuto un dipinto sottostante abbastanza elaborato attribuibile a Hubert van Eyck. La prima fase del lavoro. Analisi più approfondite rivelano che il pittore dipinse il cielo, un paesaggio collinare con pochi edifici, una città all’orizzonte e un prato. In questa prima composizione, l’altare con l’Agnello, gli Angeli e alcune delle le figure centrali sono già presenti. Nel centro, davanti all’altare, sgorga una sorgente naturale.

In una seconda fase, quella successiva alla morte di Hubert (1426), si riconosce invece la mano di Jan van Eyck. Toccò a lui completare l’opera, perlopiù ridipingendola. Alcuni parti realizzate dal fratello rimangono però intatte.

La sorgente naturale è stata sostituita dalla fontana che vediamo oggi. Jan ha ridipinto anche il paesaggio, aggiungendo ulteriori dettagli e una più ricca varietà floreale; ha arricchito il cielo con uno strato di azzurro e l’aureola colorata. Pure la città è stata, per così dire, implementata. Jan vi ha aggiunto motivi riconoscibili come la torre della cattedrale di Utrecht, l’ex abbazia di San Bavone di Gent e la chiesa di Nostra Signora di Bruges. Molte delle figure umane sono invece rimaste invariate. Jan vi ha dipinto meticolosamente
intorno, senza intaccarle, aggiungendone alcune qua e là.

Ma non è tutto. La ricerca mostra che alcuni dettagli sono stati inseriti solo in una terza fase. Come i raggi dorati e la colomba dello Spirito Santo, ingrandita rispetto alla versione precedente. Sono stati rielaborati alcuni dettagli della vegetazione, degli edifici e di alcune figure. Modifiche probabilmente apportate solo dopo la morte di Jan van Eyck (nel 1440) da uno o più assistenti.

Lontana dell’esaurirsi, l’analisi fornisce ulteriori spunti per continuare a indagare il Polittico. Un’occasione di studio è certamente il restauro ancora in atto, che sta riguardando il registro superiore dell’opera. Nel frattempo, possiamo goderci questa straordinaria scoperta: Hubert van Eyck ha effettivamente contribuito ala realizzazione del Polittico. E ancora: Hubert van Eyck è stato effettivamente un pittore. Del resto dello scetticismo era dovuto, dal momento che non c’è traccia di alcun suo dipinto. Che i risultati di questa ricerca possano essere utili per rintracciare il suo pennello anche in altre opere? Rimaniamo in attesa, l’Agnello Mistico non ha finito di regalare sorprese.

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