Dopo le nostre selezioni delle mostre di marzo a Parigi e New York, ecco tutte le mostre da non perdere che inaugurano a Londra, dalle gallerie ai musei:
1. Postwar Modern. New Art in Britain 1945-1965 alla Barbican
Dal 3 marzo
18 £
Lucian Freud, Gustav Metzger, David Hockney, Eduardo Paolozzi, Aubrey Williams, Eva Frankfurther, Kim Lim e Frank Bowling sono solo alcuni dei 48 artisti protagonisti di Postwar Modern. New Art in Britain 1945-1965, la nuova mostra alla Barbican dedicata all’arte britannica del secondo dopoguerra. Esplorando uno dei periodi più complessi della storia dell’arte occidentale il percorso è diviso in quattordici sezioni che, con oltre 200 opere tra fotografie, dipinti, sculture, installazioni, indagano temi legati al dramma della guerra, come il valore del corpo e della natura, la ricostruzione delle relazioni, oggi considerati sotto una nuova luce e più che mai attuali. Al progetto ha collaborato anche Abbas Zahedi che nel ruolo di Associate Artist ha delineato delle connessioni tra il periodo post-bellico e il momento attuale mescolando pratica sociale, performance e scrittura.
2. Virtual Veronese, a virtual reality experience, Paolo Veronese alla National Gallery
Dal 7 marzo
Ingresso gratuito
Gli spazi della National Gallery si trasformano, attraverso la realtà virtuale, negli interni del magnifico monastero di San Benedetto al Po, nella Mantova del ‘500: la Consacrazione di San Nicola, pala d’altare commissionata a Paolo Veronese nel 1561, ora parte della collezione dell’istituzione inglese, ritrova così, per un momento, la sua collocazione originaria. La ricostruzione digitale accompagna il visitatore con le voci delle curatrici e studiose di Veronese, Rebecca Gill e Roberta Ahmanson, nei panni dell’abate mecenate dell’artista, Andrea Asola.
3. The First Pope, Francis Bacon da Gagosian
Dal 15 marzo
Ingresso gratuito
Gagosian presenta la prima versione dello Studio dal ritratto di Papa Innocenzo X di Francis Bacon, tratto dall’omonimo dipinto di Diego Velàzquez del 1650. Questo soggetto è stato a lungo materia di studio e fascinazione per l’artista irlandese che ne ha prodotte 45 versioni: la prima, eseguita intorno al 1946, non è mai stata esposta pubblicamente prima d’ora poiché acquisita da un privato nel 1967. L’opera è ricomparsa sulla scena solo nel 2016, con la pubblicazione del catalogo ragionato di Martin Harrison.
4. Hidden Masterpieces al Sir John Soane’s Museum
Dal 9 marzo
Ingresso gratuito
É un’opportunità unica quella offerta dal Sir John Soane’s Museum che apre al pubblico la vasta collezione privata di Sir Soane. Soane è stato uno dei più celebrati architetti dell’Inghilterra georgiana e ha dato vita ad un incredibile corpus di oltre 30.000 disegni architettonici, oggi una delle risorse grafiche più interessanti e preziose del mondo, nonchè centrale riferimento nella storia dell’architettura. In mostra, tra i fragilissimi pezzi che proprio a causa della loro precarietà conservativa raramente vengono esposti, un Libro delle Ore successivo al 1512 di scuola fiamminga appartenuto a Giovanna d’Aragona, una veduta del 1751 di Sir William Chambers, un disegno di Hyeronymus Cock raffigurante il Colosseo, un capriccio del Piranesi.
5. Natural History, Damien Hirst da Gagosian
Dal 2 marzo
Ingresso gratuito
Nella sua sede in Britannia Street diretta per un anno da Damien Hirst, Gagosian presenta Natural History, la prima mostra dedicata alle formaldeidi dell’artista britannico. Esposti qui oltre venti pezzi iconici realizzati tra il 1991 e il 2021, a partire dallo squalo tigre di The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living fino a un’ampia varietà di altri animali, come pecore (I AM, 1995), vitelli (The Ascension, 2003) e pesci (Love is Blind, 2008).
6. Private Ceremonies, Diane Dal-Pra da MASSIMODECARLO
Dal 3 marzo
Ingresso gratuito
MASSIMODECARLO presenta Private Ceremonies, della giovane artista francese Diane Dal-Pra. L’opera della Dal-Pra si concentra sulla relazione tra oggetto e corpo, analizzando i concetti di ritualità e superstizione. Attraverso opere pittoriche che appaiono qui monumentali e tridimensionali, Private Ceremonies avvolge lo spettatore in un’aura mistica, come se le tele in mostra acquisissero una nuova statura monolitica, impregnata di sacralità. La Dal-Pra trae ispirazione dalla scuola metafisica e surrealista, con riferimenti a Domenico Gnoli e all’artista polacco Balthus, ma anche al Manierismo e al Rinascimento.
7. Hilma af Klint: Tree of Knowledge, Hilma af Klint da David Zwirner
Dal 2 marzo
Ingresso gratuito
La svedese Hilma af Klint è stata una delle pioniere dell’astrattismo internazionale, sviluppando già nel 1906 un linguaggio lontano dal figurativismo. Vicina agli ambienti teosofici di Madame Blavatsky, conobbe Mondrian, Malevich e Kandinsky, di cui influenzò la pratica. Estremamente prolifica, non espose mai in pubblico la sua produzione astratta, inserendo una clausola nel testamento che prolungasse questa sua decisione fino a vent’anni dalla sua morte. David Zwirner presenta a Londra, dopo il successo a New York, Tree of Knowledge, serie di otto opere acquisita dal Glenstone Museum nel Maryland.