Quattro artisti – tra cui tre donne e un artista non binario – di diverse fasce d’età, background razziali e culturali, sono stati selezionati per il Turner Prize 2022. È la seconda volta che il prestigioso premio d’arte britannico vede tra i candidati solo donne e artisti non binari. La prima volta era accaduto nel 1997, quando per l’edizione inaugurale del premio erano state selezionate nella shortlist solo artiste donne.
Heather Phillipson, Ingrid Pollard, Veronica Ryan e Sin Wai Kin, sono i quattro artisti britannici selezionati per l’ambito premio, che sarà assegnato a dicembre dalla Tate. Una mostra con le loro opere è in programma alla Tate Liverpool (l’ultima volta era stata nel 2007) dal 20 ottobre 2022 al 19 marzo 2023. Il vincitore ha inoltre diritto a un premio in denaro di £ 25.000 ($ 32.500); agli altri finalisti andranno invece £ 10.000 ($ 13.010).
Heather Phillipson
Nata a Londra nel 1978 e cresciuto in Galles, la 43enne Phillipson lavora con una gamma di media: video, scultura, installazione, composizione musicale, poesia e media digitali. A valerle la candidatura è stata la sua personale RUPTURE NO 1: Blowtorching the bitten peach alla Tate Britain; ma soprattutto THE END, iconica scultura che ha preso stabilmente posto a Trafalgar Square, Londra. I giudici hanno affermato di essere rimasti colpiti dal “modo audace e sofisticato in cui Phillipson unisce assurdità, tragedia e immaginazione per indagare idee urgenti e complesse“.
Ingrid Pollard
Pollard, 69 anni, residente nel Northumberland, è un fotografo, artista e ricercatore, con una pratica sociale incentrata sulla storia, sulla razza e sul concetto di altro. È stata nominata per la sua mostra personale Carbon Slowly Turning alla MK Gallery, Milton Keynes. La giuria ha elogiato il ricco corpus di opere dell’artista, che l’ha portata a scoprire storie nascoste e dimenticate. È nata a Georgetown, in Guyana, nel 1953.
Veronica Ryan
Veronica Ryan, 66 anni, è stata nominata per la sua personale Along a Spectrum a Spike Island, Bristol, e per la Hackney Windrush Art Commission a Londra. Nata a Plymouth, Montserrat, nel 1956, Ryan lavora con un’ampia gamma di materiali, dal bronzo all’intonaco e al marmo, creando oggetti scultorei e installazioni che affrontano questioni legate alla storia, al senso di appartenenza e alla psicologia umana. I giudici hanno descritto il suo nuovo corpus di lavori, creato durante la sua residenza a Spike Island, “altamente compiuto“. Dal momento che esplora una vasta gamma di argomenti, incluso l’impatto psicologico della pandemia.
Sin Wai Kin
Tra i quattro candidati Sin (31 anni) risulta essere l’artista più giovane della lista. Nat* a Toronto, Canada, nel 1991, è stat* nominat* per la sua mostra al British Art Show 9 e per la personale della Blindspot Gallery a Frieze London. Il lavoro di Sin appare spesso sotto forma di performance, immagini in movimento, scrittura e stampa, attraverso le quali esamina temi quali il desiderio, l’identificazione e la coscienza attraverso narrazioni di fantasia. I giudici sono rimasti particolarmente colpiti dalla “natura che allarga i confini del lavoro di Sin”, citando il suo film del 2021 Dream of Wholeness in Parts. Ispirato al famoso testo dell’antico filosofo taoista Chuang Tzu, Il sogno della farfalla, il film esplora la musica e la poesia contemporanea, traendo riferimenti dalla filosofia cinese e dall’estetica artistica cinese.
A decretare il vincitore una giuria composta da Irene Aristizábal, Head of Curatorial and Public Practice presso BALTIC, Christine Eyene, ricercatrice presso la School of Arts and Media, UCLan, e Robert Leckie, direttore di Spike Island e Anthony Spira, direttore della Galleria MK.