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Ambasciatore italiano della scultura: tre mostre per Francesco Somaini a Milano

Installation view di "Somaini e Milano. La scultura", Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi
Installation view di “Somaini e Milano. La scultura”, Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi. Opera: Francesco Somaini, Grande Traccia per Nascita di Venere I, 1985, alpacca.

“Somaini e Milano” è il titolo della mostra monografica diffusa dedicata a Francesco Somaini (Lomazzo, 1926 – Como, 2005). Visitabile fino all’11 settembre, questa si sviluppa nelle sedi di Palazzo Reale, del Museo del Novecento e della Fondazione Somaini a Milano.

Le esposizioni sono pensate come esito della pubblicazione del “Catalogo ragionato della scultura” del 2021, a opera di Enrico Crispolti e della figlia dell’artista Luisa Somaini, e sono curate dalla stessa Somaini, Fulvio Irace, Danka Giacon e Francesco Tedeschi.

È Crispolti a concepire e desiderare in prima persona un progetto allestitivo che si discosti da quella che Luisa Somaini definisce una “retrospettiva classica dedicata alla sola scultura”, con l’obiettivo di approfondire i diversi aspetti della vita artistica dello scultore.

Difatti, le mostre indagano la multiforme ricerca dello scultore, dagli anni della formazione a Brera, alunno di Giacomo Manzù, fino alla piena maturazione della sua poetica. Le sezioni tematiche tracciano un percorso volto a scoprire le sfaccettature della figura di Somaini.

Grande Antropoammonite XV. Rugosa oppure Mediterranea, (1978), marmo rosa del Portogallo
Francesco Somaini, Grande Antropoammonite XV. Rugosa oppure Mediterranea, 1978, marmo rosa del Portogallo. Courtesy Archivio Francesco Somaini

“Somaini e Milano. La scultura”, Palazzo Reale

Partendo da Palazzo Reale, la sezione “La Scultura” vede protagonista un’arte materica, figlia delle fasi di sviluppo della pratica di Somaini dal 1948 al 1992. Le settanta opere esposte rendono evidente come lo sguardo teorico, formale e tecnico dell’artista sia costantemente declinato in un’ottica di evoluzione e innovazione.

Gli anni dell’Accademia incideranno sulla creazione di un linguaggio personale, “destinato a instaurare relazioni con l’ambiente, con altri artisti e con le condizioni in cui l’opera prende forma e si definisce” come scrive Francesco Tedeschi.

La scultura di Somaini ha il potere di permeare l’architettura e lo spazio esterno che la ospitano, in quella che Crispolti denomina “vocazione ambientale”. Dalla partecipazione al MAC – Espace, alla fase informale, prende avvio una sistematica sperimentazione di tipologie plastiche. Tra le altre, grande fascino esercitano le installazioni binarie, composte da matrici e tracce di queste ultime, come solchi nel terreno.

Il fascino della Sala delle Cariatidi è elevato grazie alla presenza delle sculture di Somaini, bagnate da una luce soffusa, che dà modo di fruire delle superfici ondulate, della materia che si modella, si crea e si sprigiona una volta a contatto con il visitatore e il mondo.

Le due mostre-satellite si configurano come complementari a quella principale, offrendo una panoramica a 360° sull’attività dell’artista, con lo scopo di scoprire quello che si nasconde dietro all’opera terminata: dall’amicizia con architetti e fotografi agli scatti di reportage, dagli esperimenti di fotomontaggi fino alle bozze di sculture e monumenti.

Somaini al lavoro nel suo atelier con il getto di sabbia a forte pressione, 1977 (reportage di Enrico Cattaneo)
Somaini al lavoro nel suo atelier con il getto di sabbia a forte pressione, 1977 (reportage di Enrico Cattaneo). Courtesy Archivio Francesco Somaini

“Somaini e Milano. Gli incontri”, Museo del Novecento

Gianfranco Maraniello, direttore del Museo del Novecento di Milano, ha definito questa mostra come “esemplare”, in grado di tradurre la lettura del mondo circostante di un artista come Francesco Somaini. Interessante la riflessione in merito alle Matrici e Tracce: la scultura si fa matrice di se stessa, non è più solamente il risultato in positivo di una colatura in negativo, ma anche uno strumento in azione.

Negli spazi degli Archivi del Museo, l’esposizione presenta più di cento modelli, progetti – tra cui quelli per i mosaici pavimentali per gli ambienti concepiti da Caccia Dominioni –, disegni e fotografie. Questi lavori documentano la collaborazione e il legame di profonda amicizia dello scultore con artisti, architetti, scrittori e fotografi; tra questi, Lucio Fontana, Ugo Mulas, Luigi Caccia Dominioni, Giorgio Bassani e Ico Parisi.

Esposto il lavoro relativo al Concorso per il Monumento alla Resistenza di Cuneo (1962-63) di primo e secondo grado, mai giunto a realizzazione in scala reale. Tuttavia, i due modellini in legno e bronzo sono la sintesi delle diverse propensioni e personalità degli autori coinvolti.

Diventa evidente uno degli attributi della scultura per Somaini: essa è uno strumento sociale, capace di immergere il visitatore in una ambiente di raccoglimento, che possa permettergli di riflettere sui passati eventi storici.

I reportage sono una risorsa cruciale per capire ed “entrare” all’interno del procedimento artistico di Somaini: quelli di Mulas e Cattaneo sono scatti che dell’atto di scolpire rendono la sua dimensione performativa. Il fruitore viene invitato a intraprendere una studio-visit virtuale nel laboratorio dell’artista a Lomazzo, dove questo è intento a lavorare con il getto di sabbia a forte pressione.

Sfinge di Manhattan: Proposta per la costruzione di un centro di spettacolo e di studi audiovisivi, 1974, fotomontaggio
Sfinge di Manhattan: Proposta per la costruzione di un centro di spettacolo e di studi audiovisivi, 1974, fotomontaggio. Courtesy Archivio Francesco Somaini

“Somaini e Milano. Oltre la scultura: la città”, Fondazione Francesco Somaini scultore

La mostra testimonia gli interventi dello scultore a livello urbano, sintomo del suo desiderio di contribuire a scolpire le città.

Le sculture visibili a Palazzo Reale prendono qui vita e invadono lo spazio aumentando esponenzialmente di dimensione: a New York, queste abitano gli interstizi tra i grattacieli attraverso dei fotomontaggi, sebbene l’attenzione verso i centri lombardi sia sempre viva.

Il parco per il largo Marinai d’Italia a Milano e il concorso per il Parc de la Villette di Parigi si distinguono per la lungimiranza nel concepire spazi verdi di ampio respiro. Sono presenti anche i progetti per Bergamo, Como, Mantova, Düsseldorf e Duisburg.

L’interessante programma di incontri durante il periodo espositivo contribuisce a mantenere vivo il rapporto tra l’artista, la città, i suoi abitanti e lo spazio esterno, permettendo anche di mettere a conoscenza i visitatori della grande attività di catalogazione della Fondazione, tutt’ora in corso.

Sviluppo di un’opera antropomorfica, 1979, quattro elementi in resina dipinta di rosa.
Installation view nella piazzetta reale, tra Palazzo Reale a il Museo del Novecento, di Francesco Somaini, Sviluppo di un’opera antropomorfica, 1979, quattro elementi in resina dipinta di rosa.

Mettere l’arte a servizio dell’urbano non significa affatto ingentilire lo spazio urbano con oggetti d’arte. Questa parodia del possibile si denuncia da sé come caricatura […]. Lasciando la rappresentazione, l’ornamento, la decorazione, l’arte può diventare praxis e poiesis a scala sociale, l’arte di vivere la città come opera d’arte.

Lefebvre, Il diritto alla città

Informazioni utili

“Somaini e Milano. La scultura”
a cura di Luisa Somaini e Francesco Tedeschi
Palazzo Reale, Piazza Duomo 12, Milano

“Somaini e Milano. Gli incontri”
a cura di Danka Giacon e Luisa Somaini
Museo del Novecento, Spazio Archivi, piazza Duomo 8, Milano

“Somaini e Milano. Oltre la scultura: la città”
a cura di Fulvio Irace e Luisa Somaini
Fondazione Francesco Somaini Scultore, corso di Porta Vigentina 31 (ingresso da via Cassolo), Milano

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