Uno studioso di Oxford ha escogitato un modo intelligente per risolvere la disputa in corso sui marmi del Partenone. Ma il British Museum non pare interessato
Roger Michel, che dirige un team di ricerca presso l’Institute for Digital Archaeology (IDA), afferma di poter realizzare una replica fedele delle famose statue del Partenone. Come? Utilizzando una stampante 3D. Una soluzione che consentirebbe al British Museum di esporre le repliche e al contempo restituire i marmi originali alla Grecia, che da tempo chiede la legittima restituzione delle opere.
Tutti contenti? Insomma. Il British non pare troppo dell’idea, tanto che ha negato a Michel il permesso di scansionare le opere con macchinari di precisione. Lo studioso non si è però arreso. Con il suo team, armato di smartphone e tablet, ha fotografato i marmi e ne ha poi elaborato le immagini grazie a un software capace di ricavare un modello 3D. Michel ha assicurato di aver “operato interamente all’interno delle linee guida per i visitatori del British Museum“. Anzi, ha anche aggiunto di aver ricevuto “molta collaborazione da parte del personale di sala del museo“.
Ora Michel e il suo team, sempre in contatto con l’ambasciata greca a Londra, stanno lavorando per riprodurre i marmi più iconici della collezione del Partenone. Inclusa l’immagine del cavallo utilizzato come modello per la pedina nel set di scacchi Staunton.
Per Michel i marmi del Partenone rappresentano per la Grecia quel che “la Statua della Libertà è per gli Stati Uniti, i gioielli della corona per l’Inghilterra. Il valore di questi oggetti va ben oltre il loro valore storico e artistico. Sono i simboli della Repubblica greca [ellenica]”.
Peccato che è dal 1801, quando il nobile scozzese Lord Elgin li prelevò, che le opere sono lontane dal loro contesto originario. In compenso è addirittura dal 1817 che i marmi sono esposti al British Museum, data in cui Elgin li vendette al governo britannico.
Ed è più o meno dal quel momento che, a più riprese, il governo greco prova a rimpatriare le opere. Ultimamente, in un momento storico in cui numerose istituzioni hanno iniziato la restituzione di un patrimonio artistico di cui si sono appropriate (spesso illecitamente, sicuramente in modo improprio), la Grecia è tornata alla carica per ottenere le varie componenti del Partenone sparse per il mondo.
A dire il vero anche il British Museum non si sta sottraendo a questa “ondata di ritorno”, ma sulla questione specifica dei marmi del Partenone continua a fare muro.
La Grecia ha chiesto per anni la restituzione dei marmi, ma anche in mezzo a un’ondata di tentativi di rimpatrio riusciti in altri contesti, il British Museum ha rifiutato l’affermazione, che è stata al centro dell’acceso dibattito. “Presteremo le sculture, come facciamo con molti altri oggetti, a coloro che desiderano esporle ad altri pubblici in tutto il mondo, a condizione che si prendano cura di loro e le restituiscano“, continuano a ripetere dal museo inglese.
Chissà se si potranno accontentare di alcune ottimi riproduzioni 3D.