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Fare Acqua. Nelle Marche il Traffic Festival 2022

Traffic Festival 2022, Fare Acqua, Bianca Zueneli, performance Il drago della svolta, foto Alisia Cruciani e Valentina Sammaciccia Traffic Festival 2022, Fare Acqua, Bianca Zueneli, performance Il drago della svolta, foto Alisia Cruciani e Valentina Sammaciccia
Traffic Festival 2022, Fare Acqua, Bianca Zueneli, performance Il drago della svolta, foto Alisia Cruciani e Valentina Sammaciccia
Traffic Festival 2022, Fare Acqua, Bianca Zueneli, performance Il drago della svolta, foto Alisia Cruciani e Valentina Sammaciccia

A San Lorenzo in Campo e Pergola l’edizione 2022 di Traffic Festival, intitolata Fare Acqua. Obbiettovo ri-abitare aree interne e spazi rurali

L’arte è una cosa assolutamente autonoma, cioè ha le sue ragioni; penso che si spieghi perfettamente se, di fronte alla storia dell’arte, pensiamo a una storia del lavoro dell’artista, una storia del suo lavoro come intellettuale. L’arte ha costruito un sistema da cui si spiega formalmente, materialmente e proprio queste sono le cose che la storia e la critica in senso stretto della parola non sono generalmente abituate a fare. Parlano di arte come se fosse una cosa che non si sa dove sia, come una sorta di barca piena di buchi, ma traendone il vantaggio di ritrovarsi ad assistere al costituirsi di molti corsi d’acqua. Non è così, l’arte ha la sua ragion d’essere, proviamo allora a sapere cos’è, come questa ragion d’essere si inserisca o meno nel mondo delle cose concrete. Dopo tutto, ecco cos’è l’arte, o cos’era…”. Juan José Lahuerta.

Si è conclusa l’edizione 2022 di Traffic Festival, intitolata Fare Acqua che a fine agosto ha preso forma tra San Lorenzo in Campo e Pergola (Pesaro Urbino). Il progetto, curato Matteo Binci, Bianca R. Schröder, Pietro Consolandi, Giacomo Pigliapoco e Giulia Angeloni, con la collaborazione per la comunicazione e la produzione di Anna Mostardi, ha visto la partecipazione di Giorgia Agnese Cereda, Diletta Bellotti, Barena Bianca, Collettivo Confluenze, Andrea D’Amore, Benedetta Fioravanti, Oliviero Fiorenzi, Furtherset, Eliza Goldox, Kosmonaut, Pietro Librizzi, Silvia Mantellini Faieta, Andrea Nacciarriti, Agnese Spolverini, Ricardo Aleodor Venturi, Alice Visentin e Bianca Zueneli.

Dal 2018, il Festival vuole porre attenzione alla ricerca artistica contemporanea delle nuove generazioni. Durante le tre giornate si è cercato di ri-abitare le aree interne e gli spazi rurali considerati luoghi di creazione e rifiutando quella visione pregiudiziale che li riduce a territori minori e isolati, improduttivi e secondari rispetto alle città. L’idea di Fare Acqua può apparire come un’azione impossibile e utopica. Ma esprime la necessità ormai irrimandabile di imparare dall’acqua e ripensarla con paradigmi diversi da quelli imposti dal turbocapitalismo imperante.

Acqua come merce

La trasformazione dell’acqua in merce è la strategia promossa violentemente da organismi sovranazionali come il WTO (Word Trade Organization) o come l’Organizzazione Mondiale del Commercio, la Banca Mondiale o il Fondo Monetario Internazionale, nonché da accordi tra nazioni che da molto tempo collegano la concessione dei prestiti ai paesi in via di sviluppo – soprattutto ex colonie – alla deregolamentazione e alla privatizzazione dei servizi, tra i quali ovviamente primeggia anche la fornitura dell’acqua.

 

Traffic Festival 2022, Fare Acqua, Andrea d'Amore, Salve!, esperienza conviviale, foto Alisia Cruciani e Valentina Sammaciccia
Traffic Festival 2022, Fare Acqua, Andrea d’Amore, Salve!, esperienza conviviale, foto Alisia Cruciani e Valentina Sammaciccia

Durante il round di negoziati del WTO a Doha nel 2001, si proclamò esplicitamente l’eliminazione delle “barriere tariffarie e non tariffarie sui beni e servizi ambientali”, non più considerati beni comuni, o diritti umani e neanche beni strategici dello stato, ma semplici merci e servizi sottoposti alle leggi infami del mercato. Così salute, acqua, istruzione, energia, mobilità sono a loro parere, solo merci. L’esplicito riferimento alle risorse idriche come bene commerciabile è contenuto anche nell’Accordo Nordamericano per il Libero Scambio (NAFTA). E non è un caso che alla proclamazione del NAFTA si accompagna l’inizio della lotta del Chiapas.

Senza acqua non c’è nessuna forma di vita, tanto meno quella umana, ma nonostante la siccità di quest’anno che ci ha dato un piccolo assaggio di cosa sia la “scarsità” e non la mancanza totale, che cosa abbiamo imparato? Forse che una bottiglietta d’acqua da mezzo litro comprata al distributore di un qualsiasi stazione ferroviaria costa, al litro, più della benzina? Oppure non abbiamo imparato neanche questo?

Voci isolate di artisti e intellettuali

Le risposte della politica sono talmente ipocrite e rallentate che non possiamo aspettarci nessun miglioramento. Se ci saranno eventuali miglioramenti futuri, questi verranno dalla spinta della società e non certo dallo Stato. Ma cosa è stato dei referendum sull’acqua? Vogliamo ricordare oppure vogliamo abbandonarci alle singole tematiche quotidiane dei mass-media che a turno propongono pandemia, guerra in Ucraina o elezioni? Che livello di salute vive la nostra vita democratica? Restano poche voci isolate di artisti e intellettuali che, lungi dall’estetizzare la “crisi”, vigilano e parlano alla società nella speranza di non restare ancora a lungo inascoltati.

Il programma del festival e le opere presentate sottolineano come le teorie dell’Antropocene – secondo le quali l’essere umano con le sue attività ha apportato modifiche territoriali e climatiche e le conseguenti speculazioni di un capitalismo del collasso e della fine – non sono altro che passive prese di coscienza tardive e improduttive. Bisognerebbe allora partire da questa presa di coscienza per ascoltare quello che le giovani generazioni hanno da dirci ovvero che senza acqua non c’è vita. Dovremmo ricordare che l’incognita dell’acqua e la sua progressiva scomparsa coinvolge l’ambiente. Ma anche i mercati finanziari, i contratti e le privatizzazioni di beni primari su scala globale, le forme democratiche in erosione costante e le lotte sociali. Detto in altre parole, l’acqua è un diritto e un dovere che riguarda tutti noi.

https://www.trafficfestival.it/

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