ArtVerona 2022 si presenta con un’edizione rinnovata e ricca di sorprese. Tra le note che più balzano all’occhio la presenza massiccia di opere pittoriche. Ecco quelle che più ci hanno colpito.
Non lo scopriamo certo oggi, ma ogni conferma è buona: i giovani artisti di oggi sono tornati alla pittura. Spesso figurativa. Ma dal momento che per essere artisti nel mondo dell’arte non basta muovere il pennello sulla tela, ecco che dei riscontri arrivano anche dalla piazza fieristica. Melting pot delle istanze del mercato, lo spazio fiera restituisce in un solo luogo le ricerche delle gallerie, che inevitabilmente sono pensate per intercettare il gusto dei collezionisti. Un sistema che, fuori da facili ipocrisie, concorre a legittimare l’operato di un pittore.
Ecco che il tal senso ArtVerona 2022 – un’edizione rinnovata e piena di novità – ci mette davanti a un dato evidente. Pittura, tantissima pittura tra i 140 stand allestiti alle gallerie, nazionali e internazionali, che partecipano all’evento. Pura coincidenza o qualcosa più? Se da Verona ci spostassimo a Londra, dove è in scena la Frieze Week, probabilmente troveremmo la stessa situazione. Basta guardare ai lotti delle aste che Christie’s e Sotheby’s hanno tenuto in questi giorni: tantissima pittura, bene o male figurativa. Per quanto contaminata da suggestione astratto-espressioniste, la pittura di oggi regge salda l’ancora della realtà, per poi trasfigurarla in maniera onirico-visionaria.
Ed è proprio questa tendenza – riscontrabile sia a livello internazionale che nazionale – che suggerisce di analizzare il fenomeno aldilà del pur plausibile andirivieni di mode e correnti. Quel che emerge è un sentimento diffuso di (eterno) ritorno alla pittura, la quale si riscopre il principale canale di lettura e trascrizione del presente. Sarà forse per l’immediatezza con cui si presenta all’osservatore o al grado di introspezione e visionarietà che garantisce al creatore, ma la pittura pare incarnare in modo prediletto i segreti ma intensi fremiti del reale.
Quel che si nota, addentrandosi maggiormente nei meandri contenutistici della questione, è infatti un’attenzione alle dinamiche esistenziali, di stampo intimistico, che caratterizzano i risultati pittorici contemporanei. Non vi è universalità se non nel sentimento, in luogo di una collettività ridotta all’osso. Non si scorge impegno politico, al più un inconscio messaggio sociale. Osserviamo figure sole, spazi esterni o spazi privati, ricche abitazioni o strade desolate. Oppure close up vertiginosi, esaltazioni di un dettaglio o trasfigurazione immaginifica di un ambiente. Domina la spontaneità di un approccio personale, giocato sulla restituzione irreale di un reale che è possibile comprendere solo quando il filtro artistico lo porta lontano dall’aderenza con se stesso.
Come conseguenza, sulla scia delle nuove proposte, assistiamo a una riscoperta di pittori storicizzati, nel caso di ArtVerona anche storicizzati, che offrono una visione della pittura meno codificata o inflazionata. Forse capace di attrarre un numero maggiore di collezionisti; sicuramente in grado di dialogare con le novità più coraggiose attivando connessioni e rimandi.
Ecco alcune delle opere che ci hanno colpito in fiera: