L’asta del 25 ottobre da Sotheby’s a Parigi “Modernitès” ha realizzato 21.888.120 euro. Nonostante alcuni invenduti, tra i quali l’Age d’airain di Rodin, si segnala l’ottimo risultato per il nostro connazionale Mario Schifano, che ha infranto il suo record mondiale
“Tempo Moderno”, la grande tela del 1962 di ben 180 x 181 cm, è stata venduta per 2,334,000 euro, più del doppio del precedente (e super recente) top price dell’artista di 1.302.000 € realizzato il 20 ottobre scorso nell’asta di Christie’s a Parigi “Avant-Gardes” con un’altra opera del 1962, “La stanza dei Disegni”.
«Il principe, un vero Ahmed dalle mille e una notte, cioè Mario Schifano, ora pittore famoso e famoso anche per altri motivi. Era un ragazzo genio estremamente bello, senzatetto, subito geniale, snob ‘quantum sufficit’ che dipingeva con velocità fulminante, come de Pisis, di cui è l’unico vero erede, i suoi dipinti monocromatici e provocatori, con gocciolature che già indicavano la sua arte immediatamente futura» Goffredo Parise
“Tempo Moderno” è un lavoro della ricercatissima produzione degli anni Sessanta di Mario Schifano. Nella scheda critica in catalogo gli esperti di Sotheby’s spiegano perchè questo pezzo sia uno degli esemplari più significativi di questo periodo, con la sua composizione monocromatica eseguita con pennellate casuali utilizzando il mezzo non tradizionale della pittura a smalto per la casa.
Solo pochi anni prima dell’esecuzione del dipinto, in Italia era iniziato un cambiamento epocale artistico quando il movimento “Informale”, che aveva caratterizzato gli anni del dopoguerra, inizia a svanire. Le astrazioni espressive degli anni ’50 iniziano a trasformarsi in un nuovo interesse per il monocromo e l’ottica nel decennio successivo. Nella città di Milano, artisti come Enrico Castellani, Lucio Fontana e Piero Manzoni, iniziano a esplorare nuove soluzioni monocromatiche e “spazialiste”. Mentre a Roma artisti come Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, fondatori del movimento “Piazza del Popolo”, fanno un passo nella direzione della Pop Art.
Questi artisti pop romani rimangono nel complesso indipendenti dalle loro controparti americane, anche se entrambi i movimenti furono influenzati dall’ascesa della cultura del consumo in quegli anni. Come in America, il “boom economico” in Italia dal 1958 al 1963 ha permesso una mobilità di classe fino ad allora impensabile. L’esplosione di immagini audaci utilizzate per la pubblicità ha fornito una ricca fonte di ispirazione per questi artisti. Nella capitale italiana, Schifano è stato testimone di questa società in frenetica evoluzione e ha rispecchiato questi cambiamenti nel suo lavoro.
“Tempo Moderno” è emblematico di questa ricerca d’avanguardia degli anni Sessanta, riuscendo a racchiudere in un’unica opera le diverse riflessioni degli artisti italiani che lavorano contemporaneamente.
L’influenza della Pop Art è palpabile nei suoi blocchi di colore rosso brillante e curvilinei, che secondo gli esperti di Sotheby’s suggeriscono un pannello isolato di un cartellone pubblicitario o un’interpretazione astratta del logo Coca Cola. La sua forma squadrata evoca anche uno schermo televisivo, leitmotiv ricorrente nelle opere di Schifano. Le gocce di vernice e le pennellate gestuali sulla superficie, distinguono ulteriormente questo dipinto dai monocromi più piatti di altri artisti europei dell’epoca.
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