Arte Fiera ritorna ai tradizionali padiglioni 25 e 26, e si vede. Bene il moderno, bene le sezioni curate del contemporaneo. Ottime vendite
Chi avesse visitato l’edizione 2022, capirà al volo perché parliamo di “ritorno”. Perché con scelta rivelatasi errata lo scorso anno Arte Fiera decise di abbandonare i tradizionali padiglioni 25 e 26, spostandosi al secondo piano. Con risultato di confusione generale, maldestra organizzazione e disorientamento anche nei visitatori. Per fortuna la 46a edizione è tornata sui propri passi, e di questo pare ci sia generale soddisfazione. Testimoniata peraltro dalla consueta fiumana di persona che si sta riversando – anche mentre scriviamo – fra i corridoi della rassegna. E anche le nostre prime impressioni parlano di una fiera ariosa, ben curata e invitante.
Non stupisce che le cose migliori le abbiamo viste nella sezione “moderna”, che del resto ha da sempre costituito il punto di forza dell’evento felsineo. Sul contemporaneo la fiera bolognese deve ancora lavorare per trovare una propria identità e prospettiva, e anche questa non è una novità. Da questo punto di vista tuttavia ben impressionano le sezioni curate. Soprattutto Pittura XXI, incentrata sulla pittura italiana e internazionale del nuovo millennio, curata da Davide Ferri, e Fotografia e immagini in movimento, che vede l’arrivo di Giangavino Pazzola come curatore.
Ancora da rodare la neonata Multipli, curata da Lisa Andreani e Simona Squadrito. Last but not least: le vendite pare stiano andando alla grande! Torniamo presto con qualche focus: per ora, ecco una galleria fotografica…
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