Viaggio nell’universo di Lamb, a Mestre: luogo e non luogo, nato dall’esigenza di creare movimento e nuove azioni culturali. Fluido e senza barriere, si presenta anche con una fanzine
Quando incontro, durante i miei viaggi, altri viaggiatori e nei vari discorsi esce che vivo a Venezia, la maggior parte delle volte se ho fortuna incontro chi sa che in laguna hanno casa opere stupefacenti di maestri classici quali Tiepolo, Tintoretto, Caravaggio… o al massimo sanno che esiste la Biennale ed è finita lì, basta. Ho spesso a che fare con questi luoghi comuni su Venezia: le persone identificano un luogo con quello che hanno sentito dire o hanno visto in tv, sui social o sui giornali, e quel luogo vive per loro solo di quello, privandosi così della meraviglia della scoperta. Venezia è senza dubbio una città classica, ma la sua storia è fatta anche di tanto moderno e non ne parliamo neanche di quanto sia contemporanea; perché Venezia è viva e lo dimostrano sopratutto tutti quei progetti nati dai giovani artisti, penso ai vari studi e laboratori in giro per la città come ad esempio: Kadabra studio o Zolforosso per citarne solo due, o come raccontavo nel precedente articolo gallerie giovani come la 10 & zero uno, e insomma direi che l’underground nella città più surrealista del mondo è bello vivo, e insieme a i nomi sopra citati aggiungerei anche Lamb di Leo De Luca.
Il progetto Lamb (nato dalla fusione della parola Laboratorio (LAB) e Marina Bastianello (MB), nasce dall’esigenza di creare movimento e nuove azioni in ambito artistico, culturale e dare così vita a qualcosa che è si un luogo ma anche un non luogo, qualcosa di fluido e senza barriere, qualcosa che sia privo di vincoli. Come mi ha raccontato Leo stesso: “L’idea principale oltre che sperimentare e dare spazio a giovani artisti, è quello di lavorare su una nuova forma di collezionismo più democratica e accessibile a tutti, qualcosa che riveda anche i parametri del mercato dell’arte attuale”. Bisogna sottolineare anche un altro intento fondamentale di LAMB ovvero: portare l’arte al di fuori degli spazi tradizionale delle arti visive, e per quanto riguarda la nuova forma di collezionismo, Leo mi racconta il progetto di fanzine che insieme al gruppo Acido Lattico hanno ideato; una fanzine che funge da opera d’arte che illustrerà per ogni evento espositivo i lavori degli artisti in mostra. La fanzine si vende ad un prezzo accessibile, affinché tutti possano iniziare a collezionare anche partendo appunto da una progetto grafico numerato, una bella intuizione per rompere il ghiaccio con chi ha voglia di iniziare un percorso di collezionismo, ma non dispone di grandi somme di denaro per accedere ai pezzi del mercato più importanti.
In questi giorni Lamb ospita la mostra “MI AMA MI”, personale del tarantino Lorenzo Montinaro che presenta negli spazi mestrini una serie di opere inedite in marmo con richieste scritte ben leggibili in alcuni casi, ed in altre rovinate dove insieme alla foto da monumento funebre che ritrae l’artista di spalle, ci porta a chiederci se l’artista è il titolare delle frasi o solo uno strumento di esse.
La mostra viene accompagnata da una composizione musicale di Cristiano Viola che parte dall’Adagetto della Sinfonia n° 5 di Gustav Malher, di fatto l’inserto musicale diventa il terzo pilastro della mostra dove ogni punto parla con l’altro generando un dialogo dove ogni elemento è funzionale all’altro, ma non perde la sua caratteristica individuale. A completare questo progetto, vi sono nei fogli di sala dei testi, delle considerazioni e delle domande che invogliano lo spettatore a riflettere su ciò che vede e che sente, una sorta di mappa di viaggio verso chissà dove. All’interno dello spazio LAMB tutto è ben curato e piacevole da visitare, quasi mai si parla di spazi indipendenti underground in una città come questa, ma se bisogna parlarne in termini di interesse, non faccio fatica a evidenziare che questo progetto curato da Leo De Luca è sicuramente tra i cinque più interessanti in laguna e con molta probabilità, è candidato a diventare mainstream con il tempo.