Scrivere un testo senza parole per parlare un linguaggio veramente personale. Questa la paradossale ambizione di Irma Blank, artista italo-tedesca affascinata dalle combinazioni che si possono ottenere lavorando con scrittura e disegni e scomparsa ieri 14 aprile,
È morta Irma Blank. Nata a Celle, in Germania, nel 1934 si trasferisce in Italia negli Cinquanta. Appassionata di letteratura e linguaggio, arriva in Sicilia nel 1955. Tale sradicamento geografico, culturale e linguistico costituisce la base del suo lavoro. Realizzando dunque che “non esiste al mondo la parola giusta”, Blank inizia a lavorare su una prima serie di opere introspettive, Eigenschriften (‘self-writings’, 1968–1973) che rappresenta l’inizio di una ricerca artistica che la accompagnerà per tutta la vita, fondata su calligrafie inventate e spogliate dagli obblighi del significato.
Tale pratica è chiamata tecnicamente “scrittura asemica o asemantica”, una forma di espressione universale al confine tra scrittura e disegno. Anche i materiali utilizzati dall’artista riflettono tale associazione, rievocata nell’uso di pastelli e inchiostro tanto quanto di penne biro e pittura. La creatività radicale di Blank la porta inoltre a lavorare, oltre che con la pittura e il disegno, con media tra loro molto diversi tra cui la serigrafia, il suono, la performance e l’installazione. Irma Blank esplora una forma di comunicazione interpersonale che passa attraverso lo scorrere del tempo e la ripetizione del segno, impresso nella carta o sull’acciaio inossidabile.
«Libero la scrittura dal senso e metto in evidenza la struttura, l’ossatura, il segno nudo, il segno come tale che non rimanda ad altro che a se stesso. Rimanda al serbatoio energetico, alla spinta iniziale, la spinta sorgiva, al desiderio di rivelarsi, di uscire dal luogo della notte, segreto, chiuso. Traccia di pura energia. E’ la parte portante, la parte perenne, universale, non piu’ legata a nessuna lingua in particolare. Scrittura non verbale, scrittura che rimane in silenzio, verità originaria. La scrittura diventa immagine, manifestazione dell’essere, dell’esser-ci, nell’assolutezza senza forma. Un testo aperto. Un testo per tutti. Per coloro che sanno leggere e per quelli che non sanno leggere. Faccio slittare il testo dalla letteratura alle arti visive. Intanto anche nel mondo che ci circonda l’immagine tende a sostituire la parola. Invasivamente. La televisione e la pubblicità ne sono esempio.Scrittura, luogo di perdizione e di ritrovamento» Irma Blank, Milano, 2001
Le opere di Irma Blank sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche (Museo del Novecento, Milano; Museion, Bolzano; MART, Rovereto), le sue opere sono state esposte in importanti personali (1992, Padiglione d’arte contemporanea, Milano; 2013, P420 Gallery, Bologna; 2021, Museo di Villa dei Cedri, Bellinzona).
Top price in asta:
Per quel che riguarda il suo mercato, le sue opere sono principalmente vendute in Italia. Il suo fatturato nel 2022 è stato di 43.811 USD e il suo top price in asta risale al 2018 quando il grande olio (250 x 106 cm) del 1990 “Abecedarium 17-8-90” è stato venduto per 137.500 € da Il Ponte a Milano. Seguono “Radical Writings, Schrifzug=Atemzug” del 1994 venduto per 100.000 € nel 2017 e “Radical Writings, Abecedarium, 23-1-91” del 1991 venduto per 87.500 € nel 2019, entrambi da Il Ponte.
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