Un documentario su Edward Hopper, ricco di testimonianze, citazioni e filmati originali, è al centro della puntata di Art Night in onda mercoledì 17 gennaio alle 21.15 su Rai 5.
“Hopper, la tela bianca”, una produzione francese, opera di Didier Ottinger e Jean-Pierre Devillers per Arte France, racconta la vita del grande pittore statunitense partendo dall’infanzia.
La vita di Hopper, nel documentario di Art Night
Si ripercorrono, attraverso le parole dello stesso Edward Hopper, le fasi della vita nelle quali l’artista cercava di affermarsi e trovare la sua identità. Un primo periodo di ricerca in Francia, fra gli Impressionisti, lo riconduce poi in patria, dove avviene la svolta. Hopper diviene il cantore dell’America moderna, con la sua luce e le sue tante ombre. Oltre che dal pittore stesso, Hopper è narrato dal suo amico e artista a sua volta Brian O’Doherty, scomparso nel 2022; insieme a lui, interviene la moglie di O’Doherty, la storica dell’arte Barbara Novak, amica di Hopper e di sua moglie. Una relazione, quella tra Edward e Josephine (anche lei pittrice), esclusiva e importante, segnata da conflittualità ma anche da un percorso comune.
I grandi registi e il rapporto di Hopper con il cinema
Anche il regista Wim Wenders, che in alcune pellicole (Non bussare alla mia porta, Paris Texas) si è ispirato alle atmosfere di Hopper, spiega la sua visione dell’artista. Wenders dice che dai quadri di Hopper traspare la passione del pittore per il cinema. E, nei filmati di repertorio del documentario, appare anche Alfred Hitchcock. Ne La finestra sul cortile, il regista riprese l’ossessione di Hopper per gli interni degli appartamenti. Così come è nota l’ispirazione di Hitchcock, nel riprodurre la casa di Psyco, verso il quadro di Edward Hopper “House by the Railroad” (1925).
Il documentario prosegue con la virata del pittore verso un’atmosfera ulteriormente rarefatta e malinconica, durante periodo della seconda guerra mondiale e del successivo coinvolgimento degli Stati Uniti. Hopper rivendica il suo ruolo di pittore figurativo che prende le misure dal proprio mondo interiore. E lo fa ben prima dagli anni cinquanta, periodo nel quale l’astrattismo sembra prendere il sopravvento; all’inizio del documentario, Hopper cita addirittura Goethe, benché consapevole che qualcuno lo ritenga superato. “Vorrei dipingere la luce del sole nel suo stato puro, ma la luce ha bisogno di forme naturali per essere raffigurata”, così l’artista spiega la sua ricerca visiva.
Art Night è un programma di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori e la conduzione di Neri Marcorè.