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Sotheby’s. Per la prima volta in asta un dipinto realizzato da un robot umanoide

Ai-Da Robot (Aidan Meller), A.I. God. Portrait of Alan Turing, 2024. Courtesy of Sotheby’s. Ai-Da Robot (Aidan Meller), A.I. God. Portrait of Alan Turing, 2024. Courtesy of Sotheby’s.
Ai-Da Robot (Aidan Meller), A.I. God. Portrait of Alan Turing, 2024. Courtesy of Sotheby’s.
Ai-Da Robot (Aidan Meller), A.I. God. Portrait of Alan Turing, 2024. Courtesy of Sotheby’s.

Il 31 ottobre 2024 Sotheby’s mette per la prima all’asta un’opera realizzata da un robot umanoide guidato dall’intelligenza artificiale. Si tratta di A.I. God. Portrait of Alan Turing (2024), un ritratto del matematico e informatico Alan Turing, che guida la Digital Art Day Auction di New York.

Il robot umanoide Ai-Da, che ha le sembianze di una donna dal caschetto nero e vestita con una maglietta e una tuta di jeans, disegna e dipinge attraverso una combinazione di telecamere negli occhi, algoritmi di intelligenza artificiale e un braccio robotico, così come voluto dal suo creatore: il mercante d’arte e gallerista britannico Aidan Meller.

Sempre lui ha “dettato” al suo artista robotico un ritratto del matematico e informatico Alan Turing, una tecnica mista su tela che Sotheby’s proporrà in asta alla stima di 120-180 mila dollari. A renderla diversa dalle altre opere realizzate da un’intelligenza artificiale, ciò che distingue A.I. God. Portrait of Alan Turing è la manifestazione fisica, mimetica di un corpo umano dettata dal robot.

Per Meller, la partecipazione di Ai-Da a questa vendita mette in luce l’ascesa e i vantaggi dell’intelligenza artificiale. “C’è molta innovazione in atto, un numero enorme di robot si sta facendo avanti, e alla fine svolgeranno tutti i tipi di compiti diversi. L’arte è un modo per discutere degli incredibili cambiamenti nella società che stanno avvenendo a causa della tecnologia“, ha dichiarato il mercante.

E, nel frattempo, un modo per alimentare un mercato costantemente bisognoso di nuove iniezioni. Per Michael Bouhanna, vicepresidente e responsabile dell’arte digitale di Sotheby’s, il collezionismo è più che pronto a recepire il prodotto: “L’entusiasmo e l’interesse dei collezionisti, uniti all’importanza dell’opera all’interno dello spazio dell’arte dell’intelligenza artificiale, hanno influenzato direttamente la mia decisione di posizionare la stima pre-vendita a un livello che riflettesse la sua desiderabilità prevista e il potenziale di mercato”.

Come per le opere degli artisti in carne ed ossa, anche il dipinto di Ai-Da costruisce il suo valore in base ai consueti fattori, tra cui la storia espositiva. Ecco che nella valutazione può quindi aver pesato la recente esposizione all’AI for Good Global Summit, alle Nazioni Unite a Ginevra, in Svizzera, a maggio di quest’anno.

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