
Tante immagini dalla sezione Parcours di Art Basel, un museo a cielo aperto che consente di scoprire angoli nascosti della città
La visita è gratuita, ma se vi innamorate dell’impermeabilino di plastica firmato Thomas Bayrle dovrete tirar fuori dal portafogli mille euro. Succede anche questo a Parcours, la sezione “open” della superfiera Art Basel, in chiusura oggi. È il percorso che trasforma la città in un museo a cielo aperto con una ventina di installazioni site‑specific disposte fra strade, negozi e chiese. Curato per il secondo anno consecutivo da Stefanie Hessler, direttrice dello Swiss Institute di New York, con il tema “Second Nature”. Che “esplora le linee di confine tra naturale e artificiale, abitudine rituale e rottura”.

Fra i progetti da non perdere, che si snodano principalmente lungo Clarastrasse, l’instagrammatissimo DIS ARM FLAGS, di Fiona Banner (aka The Vanity Press), una serie di bandiere che garriscono sul Mittlere Brücke. Con parole che giocano sul body politic (“DIS ARM”, “FOOT NOTE”, “DE LEG ATION”). Finnegan Shannon dissemina panchine azzurre con testi come “It was hard to get here”, installate lungo il percorso, pensate per offrire una pausa e riflettere sull’accessibilità. Il nostro virtuale premio va alla grande Sturtevant, scomparsa nel 2014, qui presente con una megainstallazione video nel sottopasso che parte dal ponte. Qui una serie di immagini…





















