
La Frank Lloyd Wright Suite, situata nel Plaza Hotel di New York e utilizzata dall’architetto durante la costruzione del Guggenheim, è stata venduta per 18,9 milioni di dollari.
Negli anni Cinquanta, mentre New York si preparava ad accogliere uno dei suoi edifici più audaci, Frank Lloyd Wright si trasferiva al Plaza Hotel. Era il 1954 e, dopo anni di discussioni con Solomon R. Guggenheim e le autorità cittadine, il progetto del celebre museo a spirale stava finalmente per vedere la luce. Per seguire da vicino i lavori, l’architetto abbandonò il Wisconsin e scelse come quartier generale una suite d’angolo al secondo piano del leggendario hotel affacciato su Central Park. Quella residenza, oggi conosciuta come la Frank Lloyd Wright Suite, è appena stata venduta per 18,9 milioni di dollari.
Oggi l’appartamento, completamente rinnovato nel 2009 con dettagli in stile Art Déco dai precedenti proprietari Lisa e James Cohen, si presenta come una sontuosa dimora di circa 370 metri quadrati, con soffitti alti quattro metri, vista sul parco e finiture di pregio. Ma è il suo passato a renderlo davvero unico.
Durante i cinque anni trascorsi al Plaza, Wright trasformò la suite in un’estensione del suo universo estetico: rimosse tutti gli arredi eccetto due sedie in velluto rosso lasciate dai precedenti inquilini, il produttore David O. Selznick e l’attrice Jennifer Jones, e riempì le stanze con mobili neri provenienti da Taliesin, la sua residenza in Wisconsin. L’ambiente era arricchito da tende di velluto pesante e pareti rivestite in seta giapponese. Era talmente elaborato che Wright rifiutò che venisse fotografato per House Beautiful, temendo che quell’opulenza contrastasse con la sua immagine pubblica.
La suite fu anche teatro di incontri memorabili. Oltre a Guggenheim, vi passarono ospiti illustri come Georgia O’Keeffe, Max Hoffman, il rabbino Mortimer J. Cohen e persino Marilyn Monroe, che vi si recò con Arthur Miller per discutere un progetto residenziale nel Connecticut (mai realizzato, ma ripreso anni dopo come clubhouse di un golf club).
Oggi l’appartamento offre un ingresso scenografico, un salone con sala da pranzo impreziositi da pareti in intonaco veneziano e pavimenti in legno, una cucina completamente accessoriata, angolo bar e spazi ampi abbastanza da ospitare un pianoforte a coda. La camera padronale, separata dalle altre tre, dispone di un bagno rivestito in mosaico e marmo, cabina armadio e spogliatoio su misura.
A ben guardare, poi, l’intero Plaza Hotel può essere considerato un pezzo di storia americana. Inaugurato nel 1907 in stile rinascimentale francese, ha ospitato celebrità e artisti di ogni epoca: dalla pittrice Vilma Lwoff-Parlaghy, che vi abitava con un leone domestico, fino ai Beatles e a F. Scott Fitzgerald. Negli anni, il Plaza ha offerto sia soggiorni temporanei sia residenze stabili, mantenendo intatto il suo fascino. Oggi la sua vicenda si è arricchita di un capitolo in più.













