Print Friendly and PDF

Almine Rech via da Londra: non è più sostenibile

La mostra di Gregor Hildebrandt, da Almine Rech a Londra. Courtesy Almine Rech
La mostra di Gregor Hildebrandt, da Almine Rech a Londra. Courtesy Almine Rech
Dopo l’annuncio di Pace Gallery e della chiusura del suo spazio espositivo a Hong Kong, un’altra doccia fredda per il “global” dell’arte contemporanea: Almine Rech, dopo oltre una decade a Londra, chiude le porte nel Regno Unito

Mayfair? Basta. “Siamo di fronte a un passo tecnico per rivedere un affitto non più in linea con i piani della galleria”, riporta il The Art Newspaper, rispetto alla chiusura della sede londinese di Almine Rech, la nota galleria di origine francese che ha messo in liquidazione volontaria la sua attività nel Regno Unito. Ma non è tutto, perché la documentazione della galleria passata alla Companies House, il registro pubblico delle imprese del Regno Unito, parla di un deficit di 6,3 milioni di sterline, ma è la stessa Almine Rech a dichiarare che “La galleria non ha obblighi non pagati verso artisti, dipendenti o fornitori”.

Rech, che ha sedi a New York, Parigi, Bruxelles, Shanghai, Monaco e Gstaad, aveva aperto a Londra nel 2014, trasferendosi nello spazio di Broadbent House nel 2016 con una personale di Jeff Koons.

“Londra rimane importante”, ha affermato la fondatrice, aggiungendo che la galleria aprirà qualcos’altro presto, proprio nel Regno Unito, affermando che nessun dipendente è stato licenziato e anzi, si sta aumentando il personale, ma ha aggiunto anche che “Il mondo si trova in una posizione strana”…

Commenta con Facebook