
La GNAM di Roma rende omaggio a Mario Ceroli con una retrospettiva che attraversa settant’anni di ricerca artistica
Quando la materia e la memoria dialogano, nasce un tempo “totale”. È questo l’intento che anima la grande mostra dedicata a Mario Ceroli, “Ceroli Totale”, alle porte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, con l’appoggio di Banca Ifis. Non è solo una retrospettiva, ma un’esperienza unitaria che intreccia memoria, sperimentazione e presente.

L’allestimento è pensato come un racconto scenico: ogni scultura è “personaggio”, inserita in uno spazio che ne amplifica il valore narrativo. L’ingresso apre con Mangiafuoco (1990), un’opera realizzata con materiali riciclati — elemento da sempre caro a Ceroli — e simbolo di come l’artigianato poetico attraversi la sua visione artistica.
Museo Ceroli

Secondo i curatori Renata Cristina Mazzantini e Cesare Biasini Selvaggi, “Ceroli Totale” non è solo la celebrazione di una carriera, bensì il rilancio di un pensiero artistico che si rinnova. Biasini Selvaggi definisce la mostra come un atto di “continuità immaginativa” che guarda al presente. L’iniziativa si inserisce nel programma “Artista alla GNAMC”, designando Ceroli come volto dell’arte per il 2025. Accanto all’esposizione, sono previste conferenze, laboratori e momenti di confronto con studenti e studiosi, per permettere un’immersione viva nella poetica ceroliana.
Fondamentale in questo rilancio è l’impegno di Banca Ifis, non solo come partner dell’evento, ma come soggetto attivo nella valorizzazione del patrimonio ceroliano: la banca ha acquisito un nucleo significativo di opere, contribuendo alla nascita del futuro Museo Ceroli e garantendo così la continuità e la fruizione pubblica del suo lavoro. Nel 2026 infatti si prevede l’apertura del Museo Ceroli, nella casa‑atelier dell’artista: spazio che ospiterà la collezione, con ambienti per la sperimentazione e per la formazione, promosso con la partnership di Banca Ifis.













