Mancano poche ore alle aste newyorkesi dedicate agli Old Masters, in programma oggi 4 giugno da Christie’s e domani da Sotheby’s: quanto basta per far scattare riflessioni e previsioni sull’andamento del settore.
Tra i top lot in vendita un affascinante dipinto di Caspar Netscher stimato $2-3 milioni da Christie’s. Una donna che nutre un pappagallo: un’icona della pittura olandese del ‘600 dall’esecuzione sublime, tanto da essere considerato uno dei migliori esempi della produzione artistica di Netscher. Segue Pieter Brueghel II con “The payment of tithes”, opera stimata $500/800,000 e proveniente dalla collezione di Norman and Suzanne Hascoe. Sotheby’s risponderà domani con un catalogo preparato sulla scia del successo della vendita di arte antica dello scorso gennaio. Dal Rinascimento al Barocco, fino ai dipinti del XVIII secolo: dipinti di Hubert Robert, Jean-Baptiste Greuze e Jean Baptiste Marie Pierre. Spazio alla Golden Age olandese con una scena marina di Ludolf Backhuysen e un paio di musicisti realizzati dalla bottega di Hendrick ter Brugghen. Top lot: due affascinanti allegorie rococò del francese François Boucher, raffiguranti La Poésie e La Musique, stimate rispettivamente £300/500,000 e £200/300,000.
Il cataloghi sono ricchi e i lotti offerti di indubbia qualità, ma Scott Reyburn, esperto di mercato, sottolinea quanto questi lavori siano a buon mercato. E a ben vedere, per quanto le opere siano antiche, rare e pregiate, le stime massime – fatta eccezione per lo straordinario Netscher – non superano i $500,000 da Sotheby’s e gli $800,000 da Christie’s. E anche l’eccezionale disegno di Botticelli all’asta da Sotheby’s a Londra il prossimo 9 luglio, il primo disegno dell’artista sul mercato dopo cento anni di assenza, porta una stima di £1-1,5 milioni. Una cifra contenuta se si pensa alla rarità dell’opera e alla sporadica offerta dell’artista all’asta. Persino il prezzo di aggiudicazione più alto di Botticelli non tocca nemmeno i $10milioni, e il record di Caspar Netscher supera di poco il milione e mezzo. Cosa non va nell’arte antica? E perché l’entusiasmo non ferve come per l’arte contemporanea?
“Semplicemente – risponde Wendy Goldsmith, art advisor londinese con un passato da Christie’s – gli Old Masters non sono sexy“. E così passano in sordina. La Goldsmith aggiunge: “C’è anche un problema di alimentazione: l’offerta è così poca che è difficile imparare e apprezzare. E a complicare le cose, l’assenza di giovani mercanti di alto rango, in grado di incrementare l’entusiasmo del mercato. Proprio come succede nell’arte contemporanea”.
Ma non sono solo i mercanti ad essere carenti: dove sono finiti i giovani collezionisti dalle ampie disponibilità economiche in grado di innescare catene di rilanci e far impennare il giro d’affari? “Bisogna creare un brand” – afferma Todd Levin, art advisor newyorkese. Ciò che serve al settore dei Maestri Antichi – rivelano infatti gli esperti – è una figura guida, che potrebbe essere un giovane gallerista, ma ancora meglio un collezionista, animato da un forte entusiasmo capace di risvegliare la competizione tra i buyer e gli appassionati, e creare l’atmosfera brulicante e vivace che domina le vendite di Post-War & Contemporary Art. “Oggi al prezzo di un Christopher Wool si possono acquistare ben quattro opere d’arte antica di significativa importanza” – continua Levin. Si tratta di incredibili capolavori ad oggi sottovalutati dal mercato, ma per la loro indubbia qualità un investimento sicuro per il futuro, un valido settore nel quale impiegare i propri risparmi. Dopotutto – chiude Levin: “La chiave del successo è essere dove tutti gli altri non sono”.