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La raccolta della Repubblica. Consigli dell’esperto ai neo-collezionisti

Grazie alla gentile concessione di Marina Pescatori, Direttore responsabile de La Gazzetta dell’antiquariato, Artlife è lieta di pubblicare questo servizio, già apparso sul numero di gennaio 2013 della rivista, in quanto il suo contenuto è istruttivo per tutti coloro che vogliono avvicinarsi con passione alla filatelia più popolare, rappresentata dalla bellissima raccolta della Repubblica italiana, ma senza gravosi impegni finanziari. Infatti, oggi la raccolta può ancora essere completabile con una cifra al di sotto dei 10 mila euro. Ma – è parere comune dei principali operatori del mercato – una volta usciti dalla crisi finanziaria è la raccolta che prima tornerà a decollare

Esistono due approcci al collezionismo filatelico. Il primo è rappresentato dalla filatelia antiquariale – fatta di francobolli e affrancature rare e pregiate, a volte uniche, in particolare del XIX secolo e inizi del XX secolo – che mantiene la sua leadership nel mercato e nel mondo delle aste internazionali, e i cui realizzi all’asta sono il più sicuro riferimento per la loro quotazione di mercato, in base alla rarità e allo stato di conservazione.

Il secondo approccio, ben diverso dal primo, è rappresentato dalla filatelia popolare, ovvero dalle emissioni del dopoguerra delle principali nazioni occidentali e orientali, raccolte da una grande massa di collezionisti. Questo settore, fatto di francobolli in genere comuni o comunque non tanto rari e alla portata di molti appassionati, non è meno importante del primo in quanto è proprio la filatelia popolare che testimonia la nostra epoca e la nazione emettente in termini culturali e storici. Per di più esso non dà luogo ad una raccolta chiusa, perché si arricchisce ogni anno di numerose nuove emissioni per la gioia dei collezionisti. Infine costituisce una porta d’ingresso – per i collezionisti con maggiori disponibilità finanziarie – una volta completata la raccolta, per affacciarsi a raccolte di comparti classici, di maggiore impegno economico.

La Raccolta della Repubblica

La raccolta dei francobolli italiani del dopoguerra, che coincide con l’epoca della Repubblica, ha goduto negli ultimi decenni di alti e bassi, essendo la più sensibile alle crisi finanziarie che colpiscono i ceti non facoltosi. Per questo motivo, e non certo per disaffezione, l’attuale momento congiunturale ha indotto molti collezionisti di questo comparto a cedere le proprie collezioni contenenti i pezzi migliori. Di conseguenza, il mercato filatelico della Repubblica sta conoscendo una forte pressione di vendite che, fortunatamente, è stata assorbita in buona parte dalle richieste dei neo-collezionisti.

Al fine di consigliare al meglio l’appassionato che si avvicina oggi alla collezione filatelica più amata dagli italiani, abbiamo chiesto a Sebastiano Cilio, Presidente della Borsa Filatelica e curatore insieme ad altri esperti del catalogo Unificato, un parere circa il mercato del comparto Repubblica e riguardo alle sue migliori emissioni. Quanto appresso esposto è frutto delle sue considerazioni in merito.

I collezionisti

I collezionisti del comparto Repubblica appartengono a tutte le professioni. Hanno in genere oltre  40 anni (pochi i giovani) e oltre i 60, ma è in aumento la fascia dei cinquantenni. Al contrario di quanto avveniva negli anni ’70, durante i quali si preferivano i francobolli usati, oggi essi si indirizzano di più verso le emissioni allo stato di nuovo, singole (difficilmente in quartina), e coloro che raccolgono storia postale del settore rappresentano solo una minoranza.

Raccolgono seriamente le emissioni di posta ordinaria, aerea, espressi, e le commemorative della Repubblica, circa 120.000 appassionati, ma si riducono a 60.000 se si considerano i collezionisti attenti anche alle emissioni di servizio come: pacchi postali, segnatasse, pacchi in concessione, posta celere, ecc.; tutti prodotti filatelici meno popolari dei precedenti ma facenti ugualmente parte della raccolta della Repubblica, e tra i quali si annoverano voci assai interessanti, prima fra tutte, il 1000 lire Pacchi Postali con filigrana ruota alata del 1954, detto “Cavallino”, il francobollo più raro della raccolta quotato sull’Unificato, allo stato di nuovo e in buone condizioni di freschezza e centratura, 5 mila euro. A parere di Sebastiano Cilio, il quantitativo esistente di questo esemplare – tra quelli custoditi in collezione e quelli disponibili sul mercato – è al di sotto delle 10.000 unità, una cifra da considerarsi assai esigua a soddisfare tutti i collezionisti.

(1) 1000 lire Pacchi Postali filigrana ruota del 1954

A chi rivolgersi

È indubbio che sia il commerciante al dettaglio la persona più adatta a cui rivolgersi per l’acquisto,  giocando, proprio lui, un ruolo importante nel promuovere la raccolta della Repubblica. Infatti le aste, pur con realizzi spesso convenienti rispetto ai prezzi al dettaglio, sono uno strumento freddo e non adatto a chi non abbia una perfetta conoscenza della qualità dei francobolli, e che potrebbe, per esempio, non essere in grado di distinguere un 100 lire Repubblica Romana del 1949 (quotato sull’Unificato 325 euro in condizioni perfette) rigommato da un esemplare con gomma giallastra o da uno con gomma bianca integra. Il commerciante invece è in grado di dialogare col cliente, di mostrare  esemplari di differente qualità e centratura, di trasferire quel bagaglio di informazioni che si traduce poi in una passione. E’ lui, senza dubbio, il miglior veicolo commerciale per raccolta della Repubblica, mentre le aste rimangono più adatte per l’acquisto di francobolli e affrancature classiche e per le collezioni intere, queste ultime molto contese sia dai collezionisti sia dai commercianti.

Le tipologie più richieste

Sempre richiesto dal mercato e raramente invenduto se presentato in asta, è il Gronchi rosa del 1961 (quotazione 1.650 euro), il più popolare francobollo della raccolta della Repubblica che, con i circa 70.000 esemplari esistenti allo stato di nuovo, non è sufficiente a coprire tutte le richieste  provenienti anche dall’estero.

(3) Gronchi rosa del 1961

Tra altri gioielli repubblicani nella lista dei richiestissimi dai collezionisti, Sebastiano Cilio indica, dell’immediato dopoguerra, la lunga serie Democratica di 23 valori del 1945-46 (quotata sull’Unificato 1.100 euro), e la serie ordinaria Italia al lavoro con filigrana stelle del 1955 (quotata 165 euro). Tra i servizi postali, oltre il già citato “Cavallino”, la serie Segnatasse con filigrana ruota del 1947-54 (quotata 480 euro), in quanto difficile da trovarsi con buona centratura.

Nel settore contemporaneo, quello dopo il 1970, spiccano soprattutto i foglietti Alti Valori del 1978-87, ciascuno costituito da 20 esemplari di francobolli di posta ordinaria di alto valore facciale: 1500, 2000, 3000, 4000, 5000, 10000, 20000, quasi tutti smembrati per la corrispondenza. Tesaurizzati da pochi collezionisti – dato che per acquistarli occorreva pagare allo sportello postale un totale di 910.000 lire – questi mini fogli sono assai rari, soprattutto quello del 4000 lire, ed hanno sull’Unificato una quotazione totale di 3.440 euro destinata nei prossimi anni a rivalutarsi sensibilmente.

 (4) Il minifoglio chiave da 4000 lire della serie degli alti valori

Poco noti ma da comprare. Il caso dei fuori album

Nel settore contemporaneo della Repubblica di esemplari assai interessanti, anche se poco conosciuti, ce ne sono diversi, e i collezionisti che ancora non li possiedono sono invitati a comprarli, soprattutto oggi che la raccolta soffre una stasi economica. Tra essi  segnaliamo alcuni casi particolari che ancora non hanno trovato un loro spazio dedicato negli album filatelici.

Il foglietto di Chaplin

Le annate complete delle emissioni italiane del 1989, e solo quelle vendute all’estero, comprendevano anche un foglietto pubblicitario (il secondo emesso in epoca repubblicana) tirato solo in 6.000 esemplari numerati. Dedicato al centenario della nascita di Charlie Chaplin,  raffigura lo stesso francobollo emesso per l’occasione ma in versione non dentellata. La sua  quotazione sull’Unificato, ogni anno in lenta ascesa, è ora a 590 euro. Finora gli album filatelici non hanno dedicato una casella apposita a questo foglietto.

(5) Foglietto Charlie Chaplin del 1989

Il 750 lire

Nel 1992, per la Giornata della Filatelia venne emesso un bel francobollo da 750 lire sia in foglio, con dentellatura 14, sia in libretto (tiratura 250.000) composto di 5 esemplari autoadesivi con dentellatura 13 ¼. Inizialmente, di questi libretti fu fatta una tiratura con dentellatura 14 (stimata in soli 1.100 esemplari, come riportato sull’Unificato), ma in seguito, per difficoltà tecniche, il Poligrafico optò per proseguire la stampa con la dentellatura 13 ¼.

Il 750 lire è, senza dubbio, un francobollo tipo e assai raro, quotato 125 euro come singolo e 640 euro in libretto ma  finora solo un editore lo ha inserito in album dedicandogli  una casella apposita.

I Posta Celere

Tra il 1997 e il 1998 sono state emesse per la Posta Celere quattro serie dall’alto valore facciale, costituite ciascuna dai tre valori da 10.000, 20.000, 25.000 lire (per un totale di 65.000 lire). Questi prodotti postali, come i francobolli per i pacchi, sono costituiti da due sezioni, quella di destra,  autoadesiva, veniva applicata sulla corrispondenza. In circolazione per poco tempo – solo fino alla fine del 1998 – questi valori non sono stati tesaurizzati dai collezionisti perché incerti se inserirli o meno nella raccolta repubblicana per il loro anomalo aspetto iconografico, e per questo motivo queste serie sono quotate oggi solo 150 euro. Come ben riportato sul catalogo Unificato, queste quattro emissioni sono costituite da: una serie senza sovrastampa, una con sovrastampa “PROROGA SCADENZA 30/6/98”, una con sovrastampa “PROROGA SCADENZA 31/12/98” e una infine con doppia sovrastampa “PROROGA SCADENZA 30/6/98” e “PROROGA SCADENZA 31/12/98” Tutte e quattro non sono ancora ospitate ufficialmente negli album con caselle apposite. Questa mancanza, come le altre sopra segnalate, porta a riflettere su quanto ciò possa creare incertezza nei collezionisti i quali, pur desiderosi di completare la collezione con tutti i francobolli e i foglietti tipo, tendono a riempire solo le caselle dell’album, e non trovando quella apposita per talune emissioni sono portati a pensare che certi esemplari non siano parte integrante e necessaria della raccolta. Certamente, il collezionista accorto acquisterà ugualmente le emissioni ancora orfane di casella ufficiale e le ospiterà in pagine personalizzate ma va da sé che questa assenza di casella non solo non fa chiarezza circa la completezza della raccolta della Repubblica, ma mortifica le quotazioni delle emissioni non presenti in album le quali dovrebbero essere ben più alte.

Filatelia del XXI secolo

Nell’ultimo decennio spicca già una gemma filatelica. Si tratta della coppia dei foglietti dedicati nel 2006 ai Diciottenni – azzurro per i maschi, rosa per le femmine – che venne distribuita in regalo esclusivamente a chi in quell’anno compiva diciott’anni. Ne parlammo a suo tempo (Gazzetta n. 130 del 2006) invitando i neo-maggiorenni a presentarsi per il ritiro. Ebbene, solo circa 30 mila coppie di foglietti sono stati distribuiti: la maggior parte dei giovani non si è presentata in Posta a prendere il proprio. Oggi la coppia – più rara del Gronchi rosa – ha una quotazione sull’Unificato di 1.200 euro.

(2 bis) Diciottenni rosa foglietto (2) Diciottenni azzurro foglietto

2 consigli

1 Per le nuove emissioni, la cui tiratura rimane al di sopra di 1 / 2 milioni di serie, si consiglia di collezionare solo la singola serie.

2 Considerando il fatto che i commercianti tendono a non fare più stock di novità, evidenziamo che in futuro la domanda di qualche voce, in previsione di un aumento del numero dei collezionisti, potrebbe diventare superiore all’offerta. Quindi occhio! in particolare ai francobolli ordinari di posta prioritaria che sono stati in circolazione per breve tempo e sostituiti velocemente. Consultando il catalogo Unificato, si evidenza bene quali sono tutti questi esemplari tipo, anche se qualche album non ospita correttamente tutte le caselle.

 

  1. Ed infine suggerimenti alle Poste italiane affinché curino maggiormente questa importante raccolta
  • Mantenere le tirature di tutte le nuove emissioni al di sotto dei 700.000 esemplari
  • Curare graficamente tutte le nuove emissioni, alcuni delle quali appaiono ancora affrettatamente realizzate: ricordarsi che un francobollo “graficamente perfetto” non avrebbe bisogno di scritte commemorative per comunicare il suo messaggio
  • Assicurarsi che tutti i francobolli non acquistati dal collezionismo siano venduti per corrispondenza, ovvero dare priorità ai commemorativi all’atto della consegna degli stessi ai rivenditori (ad es. tabaccai). La consegna di francobolli di posta ordinaria (attualmente le emissioni “lettera”) dovrebbe avvenire eccezionalmente, quando le scorte dei commemorativi risulta terminata.

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