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Mia madre, il nuovo film di Nanni Moretti

Mia Madre è il nuovo film di Nanni Moretti, che torna sul grande schermo con un film onesto e senza retorica. Dopo Habemus Papam in cui il papa era lui ma con il corpo e il volto di Michel Piccoli, in Mia Madre Nanni Moretti cede se stesso a Margherita Buy.mia madre nanni moretti

Margherita è una regista alle prese con un film sulla crisi economica, sugli operai in rivolta e una fabbrica vittima di tagli, licenziamenti e acquisizioni straniere. Moretti, invece, è il fratello buono, nevrotico e profondamente depresso. Entrambi hanno un lutto da elaborare in anticipo – la madre malata di cuore e’ in fin di vita – ed entrambi si ritrovano in quella fase della vita in cui il ripiegamento sugli affetti familiari fa riflettere sulle proprie mancanze, insicurezze e incapacità.

Margherita è separata, ha una figlia adolescente che frequenta malvolentieri il liceo classico scelto per tradizione famigliare “imposta” da una nonna insegnante di greco e latino, ha una vita confusa, solitaria e complicata. Il fratello maggiore Giovanni accudisce con zelo nevrotico la mamma malata , sceglie la solitudine, l’ospedale e l’allontanamento dal lavoro.mia madre nanni moretti

Accanto alla madre morente, interpretata magistralmente da Giulia Lazzarini con una potenza e un realismo che cattura lo schermo fino alla fine, una fabbrica che chiude e un film che non ingrana. Un film in cui Margherita si rifugia per non accettare la realtà, un film che non fa altro che riflettere tutti i suoi dubbi e le sue fragilità.

In Mia Madre Moretti si mette da parte e sembra voler lasciare il proprio lutto nelle mani di qualcun’altro, di una donna , forse per la delicatezza dell’argomento. Tuttavia, la scelta di affidarsi totalmente a Margherita Buy non risulta convincente fino in fondo, come se in lei mancasse quella forza creativa e quella verve che l’alter-ego di Moretti regista dovrebbe necessariamente avere.

mia madre nanni morettiIn un sali e scendi di emozioni il film procede e il dolore, la malattia, la morte -insieme ad un’allegria quotidiana- vengono raccontati con un’inaspettata armonia.

E così in Mia madre dall’ospedale ci si sposta nella fabbrica decadente e in un film che sembra mancare di autenticità con comparse con unghie troppo curate e sopracciglia sottili e con quel forte senso di inadeguatezza sullo sfondo che dalla regista va al film e che dal film ritorna alla regista.

Sorpresa lieta di Mia Madre è il ingestibile divo interpretato da uno straordinario John Turturro, chiamato da Margherita per interpretare lo straniero capitalista che a forza di tagli e licenziamenti spazza via quel che resta dell’industria italiana.

La star americana si rivela essere un mitomane con la memoria corta e con un accento italoamericano piuttosto buffo che fa da contrappunto comico alla tensione drammatica.

mia madre nanni morettiC’è molto di autobiografico in questo film perché Agata Apicella la mamma del regista, ex professoressa di Latino e Greco, è morta nell’ottobre 2010 e commuove l’esigenza da parte di Moretti di “affidare” questo lutto nelle mani di un’altra persona.

Una grande idea, quindi, comunicata senza retorica ricercando la reale fragilità, ma che allo stesso tempo si sposta forse troppo di lato, come se non trovasse il coraggio e le ali per volare.

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