Dal 17 dicembre al Museo Madre di Napoli si terrà la mostra Sette Stagioni dello Spirito dell’artista romano Gian Maria Tosatti.
Nella sua pratica artistica, Gian Maria Tosatti percepisce la città come un doppio, un’analogia dello spirito, in cui le forme interiori dell’essere umano si articolano in una composizione concreta. Analogamente a quanto già sperimentato in altre città, come Roma (Devozioni, 2005-2011) e New York (I’ve Already Been Here, 2011-in corso), l’artista ha avuto per la prima volta la possibilità, unica, di utilizzare l’intera città di Napoli come possibile spazio di intervento.
Nell’ideazione e realizzazione dell’imponente progetto Sette Stagioni dello Spirito, dal 2013 al 2016, Tosatti ha ripercorso la traccia di Il Castello Interiore (1577), il libro in cui Santa Teresa d’Avila suddivide l’animo umano in sette stanze, e le ha trasfigurate in altrettante monumentali installazioni ambientali, ordinate come i sette capitoli progressivi di un libro in cui si intrecciano fonti letterarie e filosofiche, riferimenti storici e teologici, ulteriori figure, pensieri e storie. Un’opera di matrice narrativa e filosofica e in formazione progressiva, tesa a ridefinire il rapporto fra arte e comunità – fra intervento artistico e tessuto sociale e antropologico – concepita come un unico grande romanzo visivo e performativo che, esplorando la città e la dimensione del vivere civile, connette l’assoluto dell’elemento etico con il nostro presente storico e i conflitti e le lacerazioni che lo caratterizzano.
La mostra dedicata al progetto Sette Stagioni dello Spirito – ospitata in due aree del museo MADRE, la Project room al piano terra e otto sale al secondo piano – non intende semplicemente restituire la memoria di quest’esperienza, sintetizzandola in una prospettiva unitaria, quanto offrirne una dimensione ulteriore: ricostruirne il percorso “dietro le quinte”, permettendo al pubblico di ripercorrerlo nella sua articolazione complessiva e raccontandone la dimensione intima.
Due elementi, esposti nella Project room al piano terra, fungono da prologo all’intero racconto: il pavimento dello studio dell’artista e il suo diario. Il primo, estratto ed astratto dal suo contesto, si pone come spazio mentale, luogo di evocazioni che prendono forma compiuta nelle opere esposte al secondo piano. Il secondo è restituito, invece, come il sudario di un pensiero del suo stesso farsi. Accanto a questi due elementi, il lungometraggio che racconta l’imponente processo di realizzazione del progetto, e che funge da ideale controcampo, è presentato come un ulteriore diario per immagini che introduce il visitatore in una storia raccontata, ora, nella sua interezza.
Il percorso nelle otto sale al secondo piano procede per estrazione e astrazione presentando una sequenza di “camere mentali”, riferite ai sette capitoli del progetto originario, oltre ad una prima sala di carattere introduttivo. Questi ambienti diventano altrettante metaforiche declinazioni dello studio dell’artista, nel corso degli anni trascorsi a Napoli, ognuno occupato da materiali di studio (disegni progettuali, schizzi preparatori, documenti e resti) insieme a una selezione di opere del progetto, esposto come il resoconto, pieno di appunti e cancellature nel sovrapporsi delle decisioni e dei cambiamenti, di quella “sinfonia per città e suoi abitanti” con cui l’artista spesso si è riferito alla sua opera.
In questo modo, per la prima volta, il visitatore può attraversare diacronicamente l’intero ciclo di Sette Stagioni dello Spirito condividendone una visione diversa, necessariamente selettiva, come è, per l’appunto, quella dettata dalla memoria, e allo stesso tempo nuova, sollecitata dalla riproposizione nel contesto museale di questa esperienza.
Informazioni utili
Sette Stagioni dello Spirito
Project room (piano terra) e secondo piano
17 dicembre 2016 – 20 marzo 2017
A cura di Eugenio Viola
Museo MADRE Napoli
Via Settembrini, 79
80139 Napoli