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Luca Beatrice e il calippo

Riflessione al vetriolo

Che Luca Beatrice sia esperto di calcio ed un tifoso accanito è notorio. Che applichi gli steccati tipici degli ultras per creare o enfatizzare categorie di pensiero contrapposte al fine di lucrare una rendita di posizione è un giochino che gli è sempre un poco appartenuto, ma al quale ultimamente ricorre sempre più spesso. Così nel suo ultimo articolo apparso su “Il Giornale” di domenica 8 agosto riciccia la frusta “teoria” che vedrebbe un gusto elitario di casta rappresentato dai soliti noti -fa noia solo a pensarli- CattelanKoonsHirst,…espressione di un élite minoritaria il cui solipsistico gusto estetico ormai sopravvive solo con trovate scioccanti piuttosto che con l’ausilio di trite letture sociologiche al quale si contrappone un genuino e sano gusto popolare che trova nella rappresentazione pittorica il suo punto più alto di incontro tra contemporaneità e tradizione. Il mood radical-chic , attribuibile ad un pensiero progressista e l’altro, nazional-popolare, ad un ambito conservatore. Se poi la pratica pittorica si riallaccia in qualche modo al clima dei fab eighteen della, per Luca, gloriosa trasanvanguardia, il gioco è fatto, la sintesi realizzata, anzi sublimata negli interventi deglistreet style artisti, tanto per rimanere in clima vintage.

Ora chi, anche distrattamente, abbia letto gli sproloqui del rubricante certo non potrà dubitare della sua scarsa adesione ai dettami del contemporary, ma questo non significa abbracciare qualsiasi sottoprodotto si autoproclami in contrapposizione al sistema dell’arte, mentre vive semplicemente ai margini. Costringere poi la riflessione negli angusti recinti di destra-sinistra mi pare ormai un espediente da bar sport, per l’appunto.

Sorvolando sulla complessità di definire ciò che è popular, sono le lenti con diottrie politichesi che rendono la lettura confusa perché ancorata a categorie novecentesche, morte ed inadeguate a comprendere l’ipercomunicativo evo postmoderno che vede in realtà i cosiddetti ceti popolari condividere gli stessi miti e valori delle élites. Se proprio si desidera smontare il portato retorico e stanco del contemporary, suggerirei di spingersi oltre il mito dei (sanamente) deideologizzati eighteen, vero laboratorio di maturazione, trasformazione e propalazione di tutti i virus tossici che la modernità novecentesca ha iniettato nel corpo dell’esausto occidente, per inocularli nell’odierna era degli shampisti-leninisti. A meno che non si tenga famiglia (per non cadere in moralismi dichiariamo subito di tenerla anche noi) …ed allora forse certe riletture sono funzionali a qualche marketing o, più autarchicamente, “marchett(e)ing” di scuderia, magari da veicolare in qualche televendita tanto cara al nostro popular Luchino.

A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, recita l’adagio di un grande vecchio della prima repubblica.

Bene, per non passare da snob elitari vi invitiamo alla visione di questo videuzzo in omaggio al linguaggio local…e buona estate a tutti!

Post Scriptum
In (bagna) cauda venenumGentile Direttore dopo aver letto il Suo editoriale di oggi (pieno ferragosto) Le scrivo per scusarmi e ringraziaLa ad un tempo per le lamentele che sembra Lei si sia sciroppato in vece mia in seguito al mio pezzullo a commento di un articolo di Luca Beatrice su “Il Giornale” di domenica 8 agosto. Pezzullo che pare abbia urticato la suscettibilità dell’Esimio Critico che ha ravvisato in esso un atto di “lisa” maestà ed ha provocato in lui una profonda delusione nei suoi confronti, caro Direttore, sentimento che andrebbe invece ascritto a me, e non a Lei, colpevole solo di fare bene il suo mestiere, vale a dire ospitare opinioni non necessariamente conformi al suo pensiero.

Si potrebbe dire infine, caro Luca: la stampa bellezza! Mica si può usare (spesso giustamente) la clava per gli altri, e poi lagnarsi per una stilettata di fioretto, cribbio!

Per chiudere, ed in omaggio alla sua torinesità, in (bagna) cauda venenum: non che a pensar male?

Caro L. B, sperando di non suscitare ulteriormente la sua sensibilità e confidando nel suo Suosense of humour, Le dedicherei questo video.

Con sincera stima

suo L.d.R

in punta di pennino

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