3 – 5 Maggio 2013, Reggio Emilia
Giunto ormai alla sua ottava edizione e considerato un punto di riferimento nazionale e internazionale nel panorama degli appuntamenti dedicati alla fotografia, il Festival Fotografia Europea si appresta ad aprire i battenti questa settimana a Reggio Emilia.
A seguito dell’inaugurazione – in programma venerdì 3 marzo dalle ore 17.30 nei Chiostri di San Pietro, inizierà un ricco weekend di conferenze, performance e workshop, in cui saranno ospiti scrittori, filosofi, musicisti, giornalisti, critici d’arte.
Accanto a tutto questo, rimarrà aperta fino a Domenica 16 Giugno una serie di mostre, suddivise in quattro percorsi legati al cambiamento e abbinati ad altrettante parole chiave: straniamento, fiducia, sorpresa e visione.
Lo straniamento di una fotografia che non è solo testimone ma anche protagonista della mutazione, attraverso gli scatti “illuminanti” della giapponese Rinko Kawauchi, la sfida al tempo del francese Philippe Chancel (tornato in luoghi come Fukushima o Kabul, dopo che si sono spenti i riflettori dei media) e il lato eccentrico delle persone svelato dal britannico David Stewart.
La fiducia nel cambiamento del sé, filo conduttore delle mostre Vita Nova (scatti di Evan Baden, Julia Fullerton-Batten, Luigi Gariglio, Paul Graham, Lise Sarfati, Hannah Starkey, Hellen van Meene, Raimond Wouda, Tobias Zielony), Rock’ Stars con le celebrità immortalate da Mick Rock, To Belong di Anders Petersen sui luoghi emiliani colpiti dal terremoto e dei progetti Reggio Children e Speciale diciottoventicinque.
La sorpresa nel riconoscere il cambiamento in progetti surreali come The Afronauts di Cristina De Middel, in spettri del passato da non ripetere in futuro (la Chernobyl di Sergey Shestakov), nella relazione tra madre e figlia (Viktoria Sorochinski), nella voglia di evasione (Lucia Ganieva), nel kitsch dei nuovi ricchi (Tim Parchikov). O anche nelle trasformazioni dell’industria (GD4 PhotoArt) e nel coraggio di riportare in vita, attraverso il moderno, una struttura secolare (Alessandro Rizzi sul Teatro Sociale di Gualtieri).
La visione, infine, come strada per iniziare il cambiamento. Passando da un artista finlandese che – su committenza del Comune di Reggio Emilia – indaga diverse realtà del contesto emiliano (Esko Männikkö) a un fotografo italiano che conduce esperimenti nei mari del Nord (Andrea Galvani), da una serie di scatti che spengono la luce sulle metropoli (Thierry Cohen) a un’altra che documenta il lavoro di scienziati “spaziali” (Stefano D’Amadio). Per tornare sulla Terra e recuperare il fascino dell’esotismo orientale della Collezione Pansa o rileggere, attraverso il cambiamento dello sguardo fotografico, i cambiamenti della società italiana nel grande omaggio a Carla Cerati.
Come sempre, numerose sono le location di Reggio Emilia che ospitano le esposizioni di Fotografia Europea: tra le altre, la Biblioteca Panizzi, i Chiostri di San Domenico, i Chiostri di San Pietro, la Galleria Parmeggiani, Palazzo Casotti, la Sinagoga e lo Spazio Gerra. Inoltre, decine di luoghi cittadini saranno “occupati” dal circuito Off, programma alternativo di oltre 300 eventi, mostre, progetti e installazioni che domenica 5 maggio, al termine delle giornate inaugurali, culminerà nell’ X-Off, contest fotografico per premiare i migliori progetti del circuito cittadino (ore 21.30 Chiostri di San Pietro).
Fotografia Europea è organizzata dal Comune di Reggio Emilia con l’apporto di numerosi curatori. Oltre alle partecipazioni di Elio Grazioli, Walter Guadagnini, Laura Serani, Sandro Parmiggiani e Studio Blanco, quest’anno si aggiungono Ilaria Campioli, Marinella Paderni, Rossella Menegazzo, Laura Gasparini e Hiroshi Yano.
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