19 giugno 2013, Londra
“Quando ho guardato i tuoi quadri a Venezia con la loro ammirabile interpretazione di motivi che conosco così bene, ho provato una profonda emozione, forte come quella che ho sentito nel 1879 quando ti confrontasti con le stazioni ferroviarie, le strade con le bandiere appese, i tuoi alberi in fiore, un momento che è stato decisivo per la mia carriera futura. E queste immagini venete sono ancora più forti. (…)Le ammiro come le più alte manifestazioni della tua arte”.
Riportate nel catalogo della mostra “Turner, Whistler, Monet”, queste erano le parole di Paul Signac alla vista delle opere Veneziane di Claude Monet.
Il padre dell’Impressionismo, nell’autunno del 1908, visitava per la prima volta la città di Venezia insieme alla moglie Alice, ospiti di Mary Young Hunter, una ricca americana che i Monet avevano conosciuto tramite John Singer Sargent. La vista da Palazzo Barbaro, dove Monet risiedeva, si apriva su tra dei grandi palazzi dipinti dall’artista durante il suo soggiorno: Palazzo da Mula, Palazzo Dario e il soggetto dell’opera che Mercoledì 19 Giugno sarà in asta a Londra da Sotheby’s con una stima di 15-20 m£, Palazzo Contarini.
Superata l’iniziale malavoglia di lasciare la sua casa e il giardino a Giverny, Monet aveva intuito che Venezia, nel suo ambiente dominato dall’acqua, gli avrebbe posto nuove sfide. Le sue giornate nella Serenissima trascorrevano tutte allo stesso modo, rispettando un ritmo di lavoro serrato. Diversamente dalle altre volte, Monet non era interessato a dipingere lo stesso monumento alle diverse ore del giorno e ai cambiamenti di luce, voleva piuttosto dipingere lo stesso soggetto alle stesse condizioni. Non era quindi il tempo a ispirarlo, ma ciò che lui chiamava “la busta”, ovvero le condizioni atmosferiche, quella famosa foschia veneziana che diventava il principale fattore di variazione dei suoi motivi.
L’approccio pittorico di Monet alla città veneta superava la minuziosità dei Maestri Antichi che avevano visto Venezia nei suoi giorni di gloria, e andava oltre anche alla decadentismo dei pittori del XVIII secolo. La Venezia di Monet è una Venezia intravista da una prospettiva più fresca e più esperta che risalta l’eterno e la mutevolezza degli edifici allo scorrere delle ore. Monet metteva in evidenza l’aspetto malinconico e misterioso degli edifici del X secolo, in dialogo con l’acqua che scorre ai loro piedi che scioglie le vestigia della storia. Quelle di Monet sono opere attraverso le quali l’osservatore può entrare in un mondo di ricordi, di fantasticherie e di sogni.
Affascinato dall’acqua, come già era successo per le vedute del Tamigi, Monet a Venezia era rimasto colpito dalla vicinanza degli edifici al bordo dell’acqua, e questo lo aveva portato ad esplorare le composizioni più astratte, accentuando l’interazione tra i ritmi della facciata decorata, con le sue aperture ad arco e le divisioni orizzontali, con il ritmo dell’acqua.
Nel corso del suo soggiorno Monet dipinse 37 tele con soggetti venenziani: una vista sul Canal Grande, San Giorgio Maggiore, il Rio della Salute, i Palazzi Daria, Mula, Contarini e il Palazzo Ducale. Di queste 37 opere, 28 furono acquistate a scatola chiusa dal Bernheim-Jeune, all’indomani del ritorno a Parigi dei coniugi Monet (19 Dicembre 1908). E dopo la morte della moglie Alice, nel 1911, l’artista prese accordi per organizzare una mostra presso Bernheim-Jeune. L’esposizione “Claude Monet Venice” inaugurò il 28 Maggio 1912 e ottenne un grande successo anche da parte della critica.
Pochi anni dopo questa mostra, Le Palais Contarini fu acquistata da Adolph Lewisohn, un uomo d’affari di origine tedesca che aveva trovato fortuna negli Stati Uniti. La sua grande ricchezza gli permise di creare una straordinaria collezione d’arte della quale facevano parte anche celebri opere di Van Gogh e Gauguin che oggi sono visitabili rispettivamente al Metropolitan Museum of Art di New York e alla National Gallery di Washington DC. Alla sua morte, molte opere vennero lasciate in eredità al figlio Samuele e altre al Brooklyn Museum of Art. Palazzo Contarini di Monet è rimasto nella famiglia fino al 1996, quando fu acquistato dagli attuali proprietari.
Oggi l’opera conduce l’asta “Impressionist & Modern Art” da Sotheby’s Londra e, con una stima di 15-20 m£, la casa d’aste si aspetta grandi risultati.