Che succede quando il prete di un paesino di montagna riceve una telefonata da Dio in persona che lo chiama a costruire una grande arca per salvare lui e il suo paese da quello che sarà il secondo diluvio universale? Ce lo racconta la Ditta Garinei&Giovannini nella commedia musicale Aggiungi un posto a tavola.
C’era una volta Johnny Dorelli e con lui Bice Valori, Paolo Panelli, Renato Turi e altri grandi nomi dello spettacolo italiano. Era il 1974 e insieme debuttavano al Teatro Sistina di Roma con quella che poi sarebbe diventata la più celebre commedia musicale italiana: Aggiungi un posto a tavola. Liberamente tratto dal romanzo di David Forrest After me the Deluge, Aggiungi un posto a tavola, dalla penna di Pietro Garinei e Sandro Giovannini con il contributo di Iaia Fiastri, diventa un capolavoro del teatro italiano, una favola senza tempo raccontata dalle musiche di Armando Trovajoli e valorizzata dalle scenografie e costumi di Giulio Coltellacci e dalle coreografie di Gino Landi.
Dal ’74 ad oggi Aggiungi un posto a tavola ha letteralmente girato il mondo riscuotendo un successo paragonabile all’intramontabile Cats di Andrew Lloyd Webber e ad altri capolavori inglesi. File interminabili al botteghino e mesi e mesi di tutto esaurito: un fenomeno italiano senza precedenti giunto oggi alla sua sesta edizione in scena al Teatro della Luna di Assago (MI) fino al 17 Novembre.
A quarant’anni dal debutto, la regia di questo ultimo Aggiungi un posto a tavola è nelle mani di Fabrizio Angelini che con “grande umiltà e doveroso rispetto” – racconta – si accosta e si ispira alla versione originale della commedia. In scena la Compagnia dell’Alba e, al termine dello spettacolo, il risultato è discutibile. Le ingegnose scenografie in legno progettate da Giulio Coltellacci su due pedane rotanti sono qui semplificate e traballanti. In uno spazio scenico drasticamente ridotto a rimetterci sono le coreografie che, fedeli alla prima edizione della commedia, non considerano le migliorie apportate dallo stesso Gino Landi nel 1990.
Nella regia di Angelini il ruolo da protagonista va al giovane Gabriele de Guglielmo che offre una buona interpretazione di Don Silvestro, impeccabile dal punto di vista canoro, ma poco accentuato il carattere paterno e carismatico del parroco di provincia. Dalle quinte, in collegamento telefonico con Don Silvestro, arriva la Voce di Lassù di Sebastiano Nardone, che possente e decisa mette in secondo piano l’ironia del personaggio, fortemente sottolineata da Riccardo Garrone nel ’90. Innamorata di Don Silvestro, nella parte di Clementina troviamo Arianna Bergamaschi, la special guest della sesta edizione, già celebre a teatro per i ruoli di Belle ne “La Bella e la Bestia” e della Fata Turchina in “Pinocchio”. La sua interpretazione del personaggio di Clementina è ottima: Arianna calca perfettamente il palcoscenico e si dimostra essere forse l’unica a tempo con il ritmo dello spettacolo. Molto buona anche la performance di Brunella Platania, nel ruolo di Ortensia, madre di Clementina e moglie del Sindaco, quest’ultimo interpretato da Tommaso Bernabeo sulla falsa riga del personaggio di Paolo Panelli. Prende il testimone direttamente dalla Bice Valori anni ’70 Jacqueline Ferry che, senza particolari innovazioni, sfodera tutta la sua teatralità nel personaggio di Consolazione, la donna di facili costumi poi redenta dall’amore per Toto, interpretato da Gaetano Cesta.
La fiaba di Aggiungi un posto a tavola è un evergreen, in grado ogni volta di catturare e coinvolgere il pubblico, toccando i temi sempre attuali di fede, fratellanza, solidarietà, speranza, amore e soprattutto perdono, con cui Garinei e Giovannini hanno imbastito una storia a lieto fine, carica di divertimento, emozioni ed ironia, che ogni volta scalda il cuore dello spettatore. Per quanto lunghissima, la narrazione scorre senza pesantezza, ma le difficoltà della Compagnia dell’Alba nel cimentarsi in un colosso del teatro italiano, non passano inosservate all’occhio degli appassionati che conoscono le precedenti versioni. L’impatto che si ha con questa sesta edizione (la prima non realizzata dal Teatro Sistina ma approvata dagli eredi degli autori e dallo stesso Armando Trovajoli prima di lasciarci lo scorso Marzo) è di assistere ad uno spettacolo ridotto nella sua grandezza scenografica e coreografica e sottotono dal punto di vista ritmico. L’ironia di molte battute non arriva al (poco) pubblico in sala che raramente ride di gusto. Ottimi i risultati dal punto di vista musicale, ma ciò che manca in alcuni momenti dello spettacolo è la naturalezza e la spontaneità nel connubio dei tre elementi del musical: canto, recitazione e danza. La sensazione è quella di una compagnia amatoriale alle prime armi con il professionismo, come in effetti è per la Compagnia dell’Alba che è nata non molti anni fa da una “costola” dell’Accademia dello Spettacolo di Ortona. Ciononostante Aggiungi un posto a tavola resta una pietra miliare del teatro italiano e pertanto un’occasione per le nuove generazioni per conoscere il capolavoro della Ditta Garinei&Giovannini.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro della Luna di Milano fino al 17 Novembre 2013 e poi proseguirà il suo tour in diverse città italiane fino alla prossima primavera. Per maggiori informazioni clicca qui.