Un enorme bocciolo di rosa vivente, anzi un ‘bocolo’, per celebrare il patrono di Venezia a San Marco con il fiore – una rosa rossa – che tradizionalmente il 25 aprile da secoli ogni veneziano regala alla donna amata. Lo hanno ‘disegnato sabato 26 aprile nella piazza più celebre del mondo circa 1200 persone che vestite di rosso e di verde (i più piccoli) hanno composto il fiore in un grande quadro vivente. A firmare la performance collettiva, che voleva trasmettere il messaggio di una Venezia città viva e moderna, l’artista veneziana Elena Tagliapietra e lo scrittore Alberto Toso Fei. Quest’ultimo in italiano, inglese e veneziano ha raccontato la leggenda legata alla rosa donata nel giorno di San Marco: quella dell’amore tra la nobile Maria Partecipazio e il cantastorie Tancredi, che pur di conquistare la fiducia del padre della ragazza non esita ad arruolarsi tra le schiere dei Paladini di Francia. Il giovane morira’ nel tentativo, ma riuscira’ a mandare un ultimo dono alla sua bella: un bocciolo di rosa macchiato del suo sangue. La performance di oggi rientra nell’ambito del progetto ‘Venezia Rivelata’, ideato da Toso Fei e Tagliapietra: tredici appuntamenti in un biennio in altrettanti luoghi della citta’, fatti del racconto delle tradizioni e degli aneddoti legati al passato della Serenissima e accompagnati da performance artistiche ogni volta diverse.