Torna il prossimo 8 settembre l’annuale appuntamento di Sotheby’s con la nona edizione di Beyond Limits presso Charsworth. Tra i protagonisti della mostra, un artista cinese di grande richiamo con una delle sue più grandi e imponenti installazioni: Xu Bing.
Si tratta di Tao Hua Yuan: A Lost Village Utopia che sarà collocata al centro del prato sud. Il lavoro di Xu Bing è un’opera multimediale che unisce sia elementi naturali sia elementi artificiali, come per esempio formazioni naturali di roccia, ceramica, piante esotiche e molto altro ancora.
Xu Bing, Tao Hua Yuan: A Lost Village Utopia
Il paesaggio di Tao Hua Yuan: A Lost Village Utopia si ispira alla favola cinese di cui porta il titolo, scritta dallo studioso Tao Qian nel 421d.C.. La favola narra della casuale scoperta di una città utopica eterna in cui la gente vive in armonia con la natura e Xu Bing nella sua opera concretizza questa città utilizzando centinaia di oggetti in ceramica, frammenti di rocce di montagna provenienti dalle cinque regioni della Cina. Progettata per dare vita alla pittura cinese ad inchiostro questa installazione tridimensionale dà forma ad un vero e proprio tableau vivant, nel quale lo spettatore può camminare, costeggiando gli elementi che lo compongono – le montagne, gli alberi, le figure, le case – e godere di un’esperienza sensoriale a più dimensioni.
Xu Bing, classe 1955, originario di Chongqing, acclamato e richiesto in tutto il mondo, è tra i più celebri artisti cinesi. Tra le sue opere, calligrafie, pitture ad inchiostro e installazioni, di cui alcune esposte nelle più prestigiose istituzioni mondiali, dal Metropolitan Museum of Art di New York, al British Museum di Londra.
Xu Bing
Negli ultimi otto anni, Beyond Limits di Sotheby’s a Chatsworth si è affermata come una delle più prestigiose selling exhibition all’aperto dedicate alla scultura moderna e contemporanea. Quest’anno oltre all’installazione di Xu Bing, saranno esposte le opere di Aristide Maillon, Eduardo Chillida, Baltasar Lobo e Giacomo Manzù, ma anche i lavori dei contemporanei Marc Quinn, Christopher Le Brun e Michal Rovner.
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