Un’altra serata dell’arte milionaria. L’asta di contemporanei a New York da Sotheby’s ha incassato 379.676.000. Che sommati ai 705.858.000 raccolti lunedì da Christie’s e ai 420 milioni archiviati la scorsa settimana (da Sotheby’s con l’arte moderna) fanno qualcosa come oltre un miliardo e mezzo di dollari. E non è ancora finita. Il mercato dei capolavori moderni e contemporanei è un fiume in piena. Se qualcuno credeva d’essere giunto al limite dei valori si è sbagliato. Almeno sino ad ora, la febbre del collezionismo mostra d’aver contagiato sempre più persone, provenienti da nazioni emergenti, un tempo completamente estranei a questo tipo di investimenti.
Lunedì sera da Christie’s un quadro di Pablo Picasso è stato venduto a 179,3 milioni di dollari e una scultura di Alberto Giacometti a 141,3 milioni. Ieri sera un’icona di Roy Lichtenstein, presentata nel catalogo Sotheby’s ha sfiorato il record, senza però centrarlo. “The Ring”, un grande olio su tela 122.5 x 177.8 cm., eseguito nel 1962 era offerto con “stima a richiesta”. Partito in gara a 20 milioni è stato aggiudicato (diritti compresi) a 41.690.000 dollari (terzo prezzo assoluto per questo artista). Il record di Lichtenstein risale al 15 maggio del 2013 quando “Woman with Flowered Hat” del 1963, offerto a New York da Christie’s, è stato venduto a $56.123.759. L’anno prima, il 9 maggio 2012 da Sotheby’s, il dipinto “Sleeping Girl” del 1964 partito in asta a 29 milioni si era fermato a $44.882.500.
Il top price della serata Sotheby’s è stato questo Mark Rothko venduto per $46,450,000 (lontano dal record di Rothko che è Orange, Red, Yellow – 86.882.500 $ venduto l’8 maggio 2012 da Christie’s).
Ma torniamo a parlare di Lichtenstein. La prima parte degli anni Sessanta riveste un’importanza straordinaria nella carriera di Roy Lichtenstein, artista molto conosciuto e amato ancora oggi da milioni di persone. Con il suo audace capolavoro giovanile “The Ring (Engagement)”, Lichtenstein ha raggiunto il culmine della Pop Art statunitense. Per la cronaca, gli anni 1961 e 1962, hanno segnato la genesi della serie pionieristica dei suoi dipinti, basati sulle scene d’amore e di guerra e tratti dall’ispirazione di fumetti popolari, il cui forte impatto grafico e il dramma narrativo li collocano tra le immagini più innovative della sua carriera e dell’arte del secondo Novecento.
Ampiamente esposto in numerosi musei e retrospettive -da quella alla Tate Gallery nel 1968 sino alla recente esposizione tra Chicago, Washington, Londra e Parigi nel 2012-13- “The Ring” è considerato un’emozionante pietra monumentale nella produzione dell’artista. E’ rimasto in sole due collezioni private negli ultimi 53 anni. Quando fu chiesto per esporlo alla mostra del 1968 alla Tate Gallery, Lichtenstein dichiarò : “E ‘stato come dipingere una scatola in un fumetto. Sembrava un’esplosione.” Ieri sera nella Grande Mela sono esplose le alzate di mano e le offerte al telefono. Sino all’ultima di 41,7 milioni di dollari.
Questa sera Christie’s nella sua asta serale di arte contemporanea, offrirà 85 opere tra cui un magnifico Francis Bacon e un iconico Lucien Freud. Mentre giovedì verranno messi all’incanto 44 capolavori d’arte moderna e impressionista. La pioggia di milioni di dollari in cambio di opere d’arte non è ancora finita sul cielo della Big Apple. E’ probabile che alla fine di questa emozionante sessione newyorchese di primavera, il totale degli incassi possa superare i 2 miliardi di dollari. Una cifra imponente. Che non tiene conto del massiccio introito derivante dall’indotto di questo mercato, che nella Grande Mela offre opportunità di business e lavoro a centinaia di persone, tra i quali moltissimi giovani.