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La corrispondenza di Giuseppe Tornatore. Posta di un mittente al di là del tempo e dello spazio

La corrispondenza 2.0 di Giuseppe Tornatore

Posta di un mittente al di là del tempo e dello spazio. La corrispondenza 2.0 di Giuseppe Tornatore.

Due cose belle ha il mondo: amore e morte.
(Giacomo Leopardi)La corrispondenza 2.0 di Giuseppe Tornatore

Ed: «Pensi che noi due ci siamo detti sempre tutto? Segreti, misteri…»
Amy: «Noi due siamo tutto un mistero».

Con queste parole ci troviamo immersi nella prima scena de La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore. Il nuovo film del regista italiano mette in scena due aspetti fondamentali della vita dell’uomo, qui, artisticamente intrecciati: l’amore e la morte.
Su uno sfondo di Supernove, Teoria delle stringhe e Bosone di Higgs, è nata la storia d’amore tra una giovane studentessa di astrofisica, interpretata magistralmente da Olga Kurylenko, e il suo non più tanto giovane professore, interpretato dal famoso Jeremy Irons.
Lei è Amy Ryan, fresca, giovane, spericolata, dinamica stuntwoman e studentessa; lui è Ed (Edward) Phoerum, maturo, geniale, brillante e affascinante professore.

L’elemento principale del film è la corrispondenza che si spiega tra i due innamorati, costretti spesso a stare lontani. Un classico: le lettere d’amore, e delle novità: video, email, sms.
Una corrispondenza 2.0.

La corrispondenza 2.0 di Giuseppe TornatoreMa ciò che stupisce di questo scambio epistolare (e non solo) è il suo non interrompersi, anzi intensificarsi, alla morte di uno dei mittenti. Il caro Prof., non volendo abbandonare la sua amata, continua ad accompagnarla nella sua vita quotidiana attraverso un complesso meccanismo tecnologico, sebbene realistico e possibile, di previsioni.
La storia quindi procede, come se nulla fosse successo.

Ed: «Qui è come essere lì, solo che non posso toccarti«.

Tuttavia…
I due protagonisti si trovano in spazi temporali differenti: Ed, dall’Eterno, tenta di tornare nel quotidiano; Amy, costretta come ogni uomo nel divenire della contingenza, tenta di mettersi in contatto con colui che sta al di là del tempo. Ma l’uomo, essere transitorio per eccellenza, svolge la sua esistenza in base a una concezione temporale cronologica, si accetta come creatura dotata di finitudine, come essere mortale, e alla luce di ciò tenta di dare un senso alla vita.

Così che, in una situazione di corrispondenza post mortem, perde le sue coordinate e i suoi punti fermi, trovandosi in crisi.

La corrispondenza 2.0 di Giuseppe TornatoreÈ quello che accade alla protagonista ancora in vita: il mondo di Amy pare essersi fermato a quell’istante in cui ha ricevuto la notizia della morte di Ed; da in quel momento in poi, conduce una vita in cui i fatti reali, gli istanti reali, come gli esami all’università, il lavoro da stuntwoman, gli appuntamenti con gli amici, si alternano ai momenti in cui Ed fa la sua apparizione digitale, generando in lei una profonda confusione.

Amy: «Come le stelle che, pur avendo esaurito il loro ciclo vitale, continuano a brillare!».

L’analogia proposta dal regista è quella tra la morte di una Supernova e la morte di Ed: come la scoperta della prima ci giunge solo molto tempo dopo la sua avvenuta, così Ed fa recapitare ad Amy la sua morte il più tardi possibile.
Ed, l’aspirante plasmatore e governatore di un tempo che non gli appartiene più, vuole mimare quelle contingenze ed eventi che appartengono al tempo finito dell’uomo.
Nei momenti giusti lo “stregone” fa recapitare alla sua amata un messaggio. Non le fa mancare la sua paradossale presenza. Non le permette di sentire la sua assenza.

Ed vuole eternizzare quel suo amore per Amy.
Ed non intende lasciare sola Amy.
Ed, forse, non vuole morire.
Ma è consapevole anche che quel “gioco” può portare la ragazza ad allontanarsi dalla sua vita reale, fino quasi a distruggerla, e per questo le consegna anche la chiave che permette di interrompere quel suo maldestro tentativo di non sparire.
La giovane, in preda ad un raptus, sospende la corrispondenza e tutto si interrompe.La corrispondenza 2.0 di Giuseppe Tornatore A questo punto si viene a conoscenza dell’esistenza di tutte quelle persone che fanno parte del meccanismo ingegnato da Ed: dagli amici di Borgo Ventoso, all’avvocato di fiducia, alla stessa madre di Amy, agli addetti di un corriere: tutti postini, tutti pedine. Si scopre anche l’esistenza dell’unico personaggio che si è opposto a tutto ciò: il dottore che ha assistito Ed durante il progredire della sua malattia. Con parole dure e spiacevoli alle orecchie di Amy, dichiara di essersi rifiutato di farsi usare da quel vecchio egoista come pedina del suo malsano gioco.

Sebbene compaia in unica scena di pochi minuti, il suo ruolo non è secondario: aiuta, anzi, lo spettatore a riflettere sulla correttezza di questa corrispondenza fuori dal comune. Questa posta ad un certo punto viene, quindi, messa in dubbio: si tratta della dimostrazione di un ardente e vivissimo sentimento d’amore o piuttosto del morboso attaccamento di una persona che non riesce ad accettare la realtà?

In uno dei video, è lo stesso Ed a dire ad Amy queste parole: «Ti chiederai perché non te l’ho detto? Mi sembrava una cosa che non dovesse fare parte di noi».

Non si può sfuggire alla morte, ma si può tacere sulla sua imminente avvenuta: si può ingannare gli altri e in certi casi anche se stessi. Ma riflettere su quanto far ciò sia giusto o sbagliato, ci chiama in prima persona a dare un giudizio.

«Gli amori felici sono rari, perché non destano la curiosità degli scrittori», così afferma Tornatore ricordando le parole di Cesare Pavese, le quali sembrano adattarsi perfettamente alle storie d’amore che prendono vita nelle sue pellicole.

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