“Avevo tre o quattro anni ed ero steso a letto, nell’appartamento dei miei genitori su Inssbruckerstrasse. Era notte […] La mia balia si sta preparando per uscire. È seminuda. Indossa un paio di mutandine ed è seduta di fronte allo specchio. Questa è stata la prima volta che ho visto, o che ricordo di aver visto, una donna seminuda seduta di fronte a uno specchio“.
Helmut Newton
La prima volta che Helmut Newton posa gli occhi sul corpo femminile è ancora un bambino che, con sguardo innocente, rimane incantato dalla bellezza della sua balia intenta a truccarsi in una notte berliniana di inizio Novecento. Un interesse, quello per la bellezza femminea, che sarebbe diventato l’ingrediente base per il successo del fotografo tedesco naturalizzato australiano. A raccontare gli scatti del grande autore venuto a mancare nel 2004, all’età di 84 anni, è un’importante mostra alla Casa dei Tre Oci di Venezia.
Curata dalla coppia Matthias Harder (direttore dell’Istituto Newton) e Denis Curti, della Fondazione veneziana, l’esposizione è frutto di un progetto voluto da Jane Newton, vedova del fotografo. I 200 scatti in mostra nell’Isola della Giudecca, raccontano le tre raccolte più note dell’autore: White Women del 1976, Sleepless Nights del 1978 e Big Nudes dell’81.
La vita di Helmut Newton è stata una vita all’insegna del viaggio. Dopo l’infanzia passata a Berlino, si trova a Trieste per partire alla volta di Singapore costretto a fuggire dalle persecuzioni razziali naziste. Durante la carriera fotografica vive tra Parigi, Montecarlo e Melbourne e a Los Angeles. Dopo anni passati tra le pagine delle riviste più glamour tra le quali Marie Claire, Elle e Vogue, nel 1975 entra a pieno titolo anche nel mondo dell’arte con la prima esposizione delle sue foto in una galleria parigina.
È la bellezza femminile a fare da padrona alla mostra veneziana. Gli scatti di Helmut Newton mettono in luce un gentil sesso che rivoluziona gli ormai vecchi e superati cliché. È una donna che non ha paura di mostrare la sensualità del proprio corpo nudo davanti all’obbiettivo di una fotocamera senza cadere nel pornografico. Gli abiti delle grandi maison diventano quasi un pretesto e si fanno da parte per dare spazio alla bellezza di corpi dai lineamenti perfetti.
Figure algide, donne quasi bioniche – tanto da confondersi con l’inanimato nella cosiddetta serie dei manichini – si stagliano in location lussuose come parchi, hotel e ville oppure negli spazi in-definiti dello studio fotografico. La sensualità si confonde in immagini dal forte erotismo: un continuo rimando a stereotipate provocazioni sessuali che diventano protagoniste in scatti dove l’osservatore viene catturato e catapultato in maestrali composizioni che nulla lasciano al caso, diventando inevitabilmente voyeur.
Diverse le realtà artistiche, più o meno velate, dalle quali attinge il repertorio del grande fotografo: prima fra tutte, l’arte spagnola di metà Settecento firmata Francisco Goya con le rappresentazioni di Maja Desnuda. Lontani rimandi all’arte surrealista riecheggiano in scatti come At Maxim’s della serie Sleepless Nights, mentre la donna ritratta in bianco e nero di Tied Up Torso sembra quasi un omaggio alla venere di Man Ray.
A tutto un altro mondo appartiene la serie dei Big Nudes: figure di donne a grandezza naturale si affiancano e si affrontano al piano nobile del palazzo veneziano. Con i grandi nudi, Helmut Newton dà vita alla gigantografia umana; uno stile a lui ispirato da manifesti dell’epoca affissi in città dalla polizia.
Fino al 7 agosto, la Casa dei Tre Oci è teatro di colui che per primo ha scardinato il mondo della fotografia di moda; gli scatti di Helmut Newton sono molto di più di una bella composizione corredata da eleganza e seduzione:
“Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia”
Helmut Newton
INFORMAZIONI UTILI
Helmut Newton. Fotografie. White Women, Sleepless Nights, Big Nudes
Casa dei Tre Oci, Isola della Giudecca, Venezia
Fino al 7 agosto