Dalla spiaggia di Copacabana a Rio de Janeiro, da Biscayne Boulevard a Miami Beach. Il lavoro innovativo e prolifico di Roberto Burle Marx (1909-1994) raccontato al The Jewish Museum (Museo Ebraico) di New York.
La mostra – dal 6 maggio al 18 settembre 2016 – raccoglie circa 150 opere, dall’architettura del paesaggio alla pittura, dalla scultura alla scenografia, dalle tappezzerie ai gioielli. Una occasione unica per esplorare ed osservare da vicino la ricchezza, l’innovazione e l’ampiezza della produzione dell’artista.
Riconosciuto a livello internazionale come il “creatore del giardino moderno”, Roberto Burle Marx era tra i più influenti artisti del paesaggio del Brasile.
Pittore, progettista e autodidatta botanico, l’eredità che ci lascia Marx più che materiale è spirituale. Per lui la pittura e la progettazione del paesaggio erano inseparabili, se non identiche, forme d’arte. Il design, come un modo per dipingere e dialogare con la vegetazione. La peculiarità di Burle Marx è proprio nel trattare il paesaggio come una vera e propria opera d’arte vivente a disposizione di tutti.
Tatto, suono, profumo. Conosceva come questi tre elementi, distintivi della vegetazione, mutassero con il passare del tempo. Ed è qui che arriva la sua genialità: unire creatività ed ingegno, ascolto e passione, per progettare spettacolari parchi e giardini, rispettando l’ambiente e stimolando il rapporto che l’uomo poteva avere con esso.
Burle Marx ha abbracciato il modernismo nei primi anni del Trenta, movimento che stava prendendo piede nel suo paese tra gli artisti e gli intellettuali. Usando l’astrazione come suo principio guida assieme a grandi distese di fogliame e alla voluminosa e colorata flora locale, ha messo a punto una nuova forma di espressione del paesaggio rivoluzionando il disegno del giardino.
Sostenitore dell’utilizzo di piante autoctone, ha passato tutta la sua vita alla ricerca di specie rare, facendo numerose incursioni nella giungla brasiliana. Orticoltore ed ecologista, ha usato solo piante adatte per l’ambiente “di lavoro” ed è stato uno dei primi a parlare contro la distruzione della foresta amazzonica.
Nel corso di una carriera di più di sessanta anni, Burle Marx ha progettato oltre 2 mila giardini in tutto il mondo e ha scoperto circa cinquanta specie di piante, senza mai smettere di dipingere, scolpire, e occuparsi di design. Nei suoi progetti – che spaziano dai giardini ai murali; dagli immensi arazzi di lana ai rilievi a parete scolpiti in legno in pietra; dalla ricerca di nuove piante ad un grande attivismo ambientale – sono sempre stati il cuore e la mente a guidarlo.
La mostra sarà un modo per approfondire il modo di guardare il mondo di un artista straordinario che ha fatto della sua carriera una continua scoperta, attraverso quel rapporto unico che c’era tra il suo essere ”garden designer” e gli altri suoi lavori.
“I giardini restituiscono alle persone il verde che la città gli ha rubato”.
Burle Marx
INFORMAZIONI UTILI
Roberto Burle Marx: Brazilian Modernist at the Jewish Museum, New York
1109 Fifth Avenue, at 92nd Street
6 Maggio – 18 Settembre 2016
http://thejewishmuseum.org/