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A Venezia, la Biennale di Alejandro Aravena. Per un’architettura impegnata, che sa sporcarsi le mani

Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife) Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)

Dopo la due giorni di vernice riservata a professionisti e addetti ai lavori, ieri – 28 maggio – ha inaugurato a Venezia la 15. Mostra Internazionale di Architettura. Mentre il pubblico si riversava tra i Giardini e l’Arsenale, a Ca’ Giustinian – la sede storica della Biennale di Venezia, a pochi passi dalla sempre affollata Piazza San Marco – si è svolta la cerimonia d’inaugurazione ufficiale e di premiazione della prestigiosa kermesse veneziana, con il conferimento del Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale alla Spagna e due menzioni speciali al Giappone e al Perù.

Mentre il Leone d’Oro per il miglior partecipante alla 15. Mostra è stato assegnato al paraguaiano Gabinete de Arquitectura per aver messo insieme materiali primari, semplicità strutturale e lavoro non qualificato, per portare la qualità dell’architettura a comunità che ne erano escluse”, lo studio olandese NLÉ porta a casa il Leone d’Argento come promettente giovane partecipante;menzione speciale alla progettista siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo e, infine, Leone d’Oro alla carriera all’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha.

Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)

Cosa aspettarsi quest’anno? Restringiamo le prime impressioni a Reporting from the Front, la mostra firmata dal direttore artistico di questa edizione, l’architetto cileno Alejandro Aravena (Santiago del Cile, 1967), fresco di Pritzker Prize, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 2008 come miglior emergente e direttore di Elemental, l’innovativo progetto di social housing che, da solo, restituisce la misura della sua visione architettonica illuminata.

Allestita tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, la Mostra Internazionale di Aravena si presenta solida, impegnata, pragmatica. Non c’è spazio per l’estetica fine a se stessa, per teorie astratte, né quantomeno per l’ego compiaciuto dei progettisti. Largo, invece, a un’architettura militante, da prima linea, che non ha paura di sporcarsi le mani, di uscire dagli studi e confrontarsi con la vita reale, affrontando le sfide e le urgenze dei giorni nostri con intelligenza, responsabilità e buon senso: dall’inquinamento ai disastri naturali, dalle disuguaglianze sociali alle migrazioni.

Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)

Attraversando Reporting from the Front, dagli 88 partecipanti provenienti da 37 paesi diversi, si impara una lezione: progettare significa trovare soluzioni, magari non convenzionali ma efficaci; inventare strategie alternative, senza che siano necessariamente complesse o costose, ma senza rinunciare alla qualità architettonica; considerare le criticità, i fallimenti e i limiti – di tempo, di mezzi o di qualsiasi altra natura – non come una costrizione ma come una risorsa. Qualche esempio? Negli spazi del Padiglione Centrale, un big dell’architettura contemporanea come il portoghese Souto de Moura spiega con modestia come sia riuscito a rigenerare un suo edificio poco riuscito, il mercato di Braga da lui progettato negli anni Ottanta, ridottosi negli anni a relitto urbano; il VAVStudio mostra, invece, come l’embargo imposto dagli Stati Uniti in Iran e la conseguente impossibilità di importare materiali per l’edilizia sia stato uno stimolo positivo per le industrie locali; mentre all’Arsenale, gli architetti del giovane studio norvegese TYIN tegnestue portano un’idea di architettura che riscopre la manualità e il fare artigianale, frutto di quanto imparato nei loro viaggi in Thailandia, Indonesia e nella Haiti terremotata.

Nella mostra curata da Alejandro Aravena si invertono i paradigmi, si scardinano le logiche tradizionali, ma soprattutto si richiede un cambio di punto di vista. Non per niente l’immagine simbolo dell’esposizione è una fotografia scattata dallo scrittore inglese Bruce Chatwin che ritrae l’archeologa tedesca Maria Reiche in cima ad una scala mentre studia le linee di Nazca nel deserto peruviano. Una semplice scala a ricordarci che basta davvero poco per guardare il mondo da una nuova prospettiva.

Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)
Biennale Architettura 2016 (Foto ArtsLife)

INFORMAZIONI UTILI

La Biennale di Venezia

Reporting from the Front – 15.Mostra Internazionale di Architettura

sino al 27 novembre 2016

Giardini e Arsenale, Venezia

www.labiennale.org

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