Alla Ca’ Pesaro spazio ai “ribelli”. Dal 9 maggio 2017 una sessantina di opere provenienti dai depositi e all’arrivo della Collezione Chiara e Francesco Carraro. Esposti nuclei della collezione Ileana Sonnabend e Panza di Biumo. La Galleria Internazionale d’Arte Moderna -sotto la direzione di Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici Venezia e Elisabetta Barisoni, responsabile del museo- è stato completamente ripensato nelle sue linee guida il nuovo percorso espositivo della collezione permanente di Ca’ Pesaro, grazie anche all’arrivo di 82 opere della preziosa Collezione di Chiara e Francesco Carraro, ottenuta in comodato a lungo termine dai Musei veneziani.
Circa 60 opere delle collezioni civiche escono dai depositi per essere esposte nei monumentali ambienti della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia. Un’intera sala viene dedicata a “I Ribelli di Ca’ Pesaro”, o ‘capesarini’ – protagonisti tra il 1908 e il 1924 delle storiche Mostre Bevilacqua La Masa che, sotto la regia di Nino Barbantini, si contrapponevano vivacemente alle Biennali di Venezia, favorendo una giovane generazione di artisti tra cui Boccioni, Casorati, Gino Rossi, Arturo Martini – e ricomporrà uno spazio destinato a Klimt mettendo in dialogo la Giuditta II anche con opere su carta di particolare importanza, da Ensor a Munch, da Odilon Redon a Felicien Rops.
Due stanze di grande suggestione saranno poi occupate dai capolavori in vetro e dai dipinti della Collezione Carraro: Antonio Donghi, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, Arturo Martini e altri importanti protagonisti del Novecento italiano, dialogheranno come nella casa del collezionista, con un nucleo preziosissimo di vetri del XX secolo, da Bellotto a Zecchin, da Scarpa a Venini. A seguire, alcune sale dedicate alla figurazione novecentista, legata al clima del realismo magico di Casorati, de Chirico, Carrà, Martini e al ritorno al ‘classico’ nel periodo tra le due guerre. Un focus dedicato alle presenze internazionali nella collezione del museo vedrà ruotare attorno ai capolavori di Calder e di Kandinsky, opere di Klee, Picasso e Matisse, preziosi capolavori su carta, alcuni esposti per la prima volta, testimonianza della lungimiranza collezionistica della Città di Venezia e dei molti notabili che, almeno fino ai primi anni Sessanta, contribuirono allo sviluppo delle collezioni d’arte contemporanea della Città.
Una sala dedicata ai tre massimi Maestri del secondo ‘900 italiano, Burri, Afro e Fontana, chiuderà il percorso permanente con opere date generosamente in prestito dalle Fondazioni di riferimento di questi autori, che saranno presentati nella peculiarità dei loro anni emergenti, quegli anni Sessanta che li videro protagonisti della trasformazione dell’arte italiana del secondo dopoguerra, con uno slancio creativo di forse irripetibile originalità. Al piano superiore, invece, a conferma del ruolo e del prestigio conquistato a livello nazionale e internazionale da Ca’ Pesaro e dai musei veneziani, il pubblico potrà ammirare un approfondimento sull’Arte Povera con opere della Collezione di Ileana Sonnabend, arricchite da alcuni capolavori di recente giunti a Venezia, affiancati ad una selezione di autori americani degli anni Ottanta e Novanta, scelti tra i 23 dipinti della recente donazione Panza di Biumo.
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E’ bello vedere giovani che si danno da fare per l’arte che è- sicuramente- una delle pochissime cose che ci distingue dagli animali pur detti mammiferi. Sono felice che ci sia tanta “festa” ora a Venezia, per sollevare gli animi di tanta gente afflitta e disillusa dai suoi uguali che corrono verso un’altra sponda.
Auguri e felicità per quanti visitano questa Mostra.Maria