Corpus Baselitz: in arrivo un’importante esposizione al Musée Unterlinden a Colmar

In occasione dell’80esimo compleanno dell’artista, il Musée Unterlinden a Colmar, in Francia, dedica a Georg Baselitz un’importante esposizione di opere -per lo più inedite- che consacrano l’opera di Baselitz, presentando quanto realizzato dall’artista negli ultimi anni. Nelle sale della nuova parte dell’edificio progettata da Herzog & de Meuron, a partire dal prossimo 9 giugno, verranno esposte più di 70 di opere, fra disegni, sculture e tele di grandi dimensioni, tutte realizzate fra il 2014 e il 2017, frutto di un’interrogazione profonda dell’artista sul proprio corpo, e tramite di esso, sulla propria dimensione nella storia dell’arte.

Dal 1969 Baselitz è noto al pubblico per i suoi individui riversati su sé stessi, in modo più o meno regolare, intesi a indagare e e interrogare la dimensione e prospettiva esistenziale umana sulla realtà.

A partire dal 2014-2015 tuttavia il suo lavoro si è fatto molto più introspettivo e sobrio, andandosi a confrontare con la realtà della propria età e convocando a confronto i quadri di autori a lui precedenti, in particolare dei propri maestri  (Duchamp, Dubuffet, Dix, Picasso…), in una sorta di discesa agli inferi per riscoprire un senso della propria dimensione individuale di artista, e uomo, nella storia e nel mondo.

Un corpo mutilato, logoro, stanco si espone senza concessioni né pathos, su cupi sfondi astratti. La  violenza nel trattare il soggetto su un fondo di annichilente oscurità in queste ultime opere  viene poi però controbilanciata dal movimento rivendicato dalla figura,  dalla generosità materica, dal vigore delegato al gesto pittorico con una nuova tecnica che rende i corpi luminescenti e vibranti, in quell’ultimo pulpito di vita che sembrano ancora voler rivendicare tenaci.

Così, l’ossessione da sempre di Baselitz di un soggetto messo a nudo nella sua fragilità e instabilità esistenziale , all’alba dei suoi 80 anni viene in realtà declinato tramite una più fiduciosa trasfigurazione della consueta cupa visione in una inedita rappresentazione vigorosa e generosa offerta al pubblico, che vuole testimoniare il permanere, nonostante gli anni e il tempo che avanza, di una salvifica energia vitale e creativa dell’artista .

Pur proseguendo dunque la riflessione esistenziale su una verità messa a nudo della dimensione umana propria di tutte le sue opere,  questa sua produzione più recente si dimostra  al contempo una ripresa, una rinascita e un ritorno alle origini. Come lo descrive Gaëtan Picon: ” a volte le ultime tele sono quelle in cui l’artista inizia davvero a parlare. Annullano (per lui, se non per noi) ciò che le ha precedute. Inaugurano un nuovo tempo. Sono tele di una rinascita” 

Anche la scelta del titolo è evidentemente  in linea con il soggetto di questa esposizione, ovvero il corpo dell’artista stesso, che per primo ha fortemente voluto questa mostra in questo luogo, anche per mettere in relazione il proprio corpo, come il corpus della propria opera, con i maestri nella collezione, sia quelli più antichi (Cranach, Grünewald) sia  quelli moderni ( l Dix, Dubuffet, Fautrier, Michaux, Picasso).

La mostra è dunque preziosa occasione per continuare a conoscere e scoprire questo interessante artista del ‘900, ancora estremamente prolifico,  tramite queste opere ancora  inedite ai musei francesi come a quelli tedeschi, e finora esposte solo alcune in grandi gallerie come (Gagosian , Whitecube, Ropel)

Informazioni Utili

Commenta con Facebook