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Miracolo Mantegna. È del genio rinascimentale la Resurrezione di Cristo dell’Accademia Carrara di Bergamo

Andrea Mantegna, La Resurrezione di Cristo, 1492-93, Accademia Carrara Bergamo (dettaglio) Andrea Mantegna, La Resurrezione di Cristo, 1492-93, Accademia Carrara Bergamo (dettaglio)
Andrea Mantegna, La Resurrezione di Cristo, 1492-93, Accademia Carrara Bergamo (dettaglio)
Andrea Mantegna, La Resurrezione di Cristo, 1492-93, Accademia Carrara Bergamo (dettaglio)

Da un piccolo “indizio”, una croce dipinta sul margine inferiore, è stato possibile affidare la paternità al Maestro. L’opera è datata al 1492-93 circa, e potrebbe valere 30 milioni di dollari

La storia dell’attribuzione è affascinante: da un piccolo “indizio” (una croce dipinta sul margine inferiore) è stato possibile non solo affidare la paternità al Maestro, ma anche ricostruire l’opera nella sua interezza. Fino a ora la tavola era infatti considerata una copia e conservata in deposito, mentre ora non solo si è scoperto essere autografa, ma anche parte di un’opera più grande di cui, ora, si conosce anche la parte inferiore, conservata in una collezione privata. Di cosa parliamo? Della Resurrezione di Cristo dell’Accademia Carrara di Bergamo, che dopo una lunga e tortuosa storia di attribuzioni, vere o presunte, è stata ora assegnata definitivamente al grande Andrea Mantegna, e datata al 1492-93 circa. Il risultato è frutto di una serie di studi e fondamentale è stata la ricostruzione di contiguità con un altro capolavoro di Mantegna, Discesa di Cristo al Limbo (già a Princeton nella collezione di Barbara Piasecka Johnson, battuto in asta da Sotheby’s nel 2003) di cui la tavola di Bergamo – che potrebbe valere 30 milioni di dollari – è il proseguimento. Un’avvincente storia attributiva che ripercorre le ipotesi e gli studi condotti nei secoli sull’opera, fino agli ultimi approfondimenti che restituiscono al patrimonio culturale mondiale un altro capolavoro di Mantegna.

www.lacarrara.it

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