Il museo dell’isola di Saadiyat ha annunciato i propri programmi espositivi per il 2019-20, e non c’è menzione del Salvator Mundi attribuito a Leonardo, l’opera d’arte più costosa della storia
La domanda è banale: quale museo al mondo, avendo nella propria disponibilità l’opera d’arte più costosa della storia, un “capolavoro” del Rinascimento italiano pagato la bellezza di 450 milioni di dollari, lo terrebbe ben nascosto nei propri depositi, rinunciando alla visibilità derivante dall’esposizione e ai milioni di visitatori che accorrerebbero? È quello che accade – molti l’avranno già capito – al Louvre Abu Dhabi, è l’opera in oggetto è ovviamente il celebre Salvator Mundi, il dipinto attribuito a Leonardo da Vinci venduto per la cifra record ad un’asta Christie’s New York dello scorso novembre. Già a inizio settembre riportammo con stupore la decisione del museo dell’emirato di posticipare la presentazione dell’opera prevista per il 18 settembre.
Ora arriva un nuovo annuncio che aggiunge mistero alla vicenda: visto che il museo dell’isola di Saadiyat ha annunciato i propri programmi espositivi per il 2019-20, e non c’è menzione del Salvator Mundi. Ci sarà una mostra di Rembrandt, un’esposizione dedicata agli artisti e il lusso a Parigi, nel 2020 una celebrazione di Charlie Chaplin: ma nulla riguardante il presunto Leonardo. E allora la domanda che prende sostanza è un’altra: perché? Forse le voci già forti sui dubbi rispetto all’autenticità – importanti studiosi propendono per l’allievo Luini – hanno trovato riscontri scientifici? Forse un’istituzione prestigiosa come il Louvre si rifiuta di avallare con il proprio nome un’operazione dai contorni ben poco chiari?