Dal soffitto della Torre di Fondazione Prada al pavimento di Palazzo Belgioioso. I funghi di Carsten Höller rispuntano a Milano, alla Galleria Massimo De Carlo. Fino al 12 gennaio 2019.
Matematici e allucinogeni. Minuscoli e macroscopici. Custoditi in fragili vetrine o lasciati ordinatamente sfilare al centro delle sale. Miceti a Milano. Sotto gli eleganti soffitti settecenteschi di Palazzo Belgioioso, funghi di svariata “natura” si alternano in una sequenza serrata di geometria, gioco, mistero. Gli enormi Giant Triple Mushrooms, assemblaggio di diverse varietà di funghi, trasformano la galleria in un luogo dell’assurdo, quasi fiabesco, retto e regolato da un ordine serrato. Da una logica ben definita, per quanto a primo impatto non possa sembrare.
Carsten Höller (Bruxelles, 1961), artista di professione ma scienziato di formazione, traspone i suoi studi sul piano artistico, dando vita a lavori in cui matematica e geometria sono i concetti a cui tutto si rifà. Un esempio sono i Division Paintings, i quadri tondi, quadrati e romboidali disposti intorno ai funghi. Costruiti secondo un principio di ripartizione matematica, seguono uno schema di divisione progressiva in parti di uguale grandezza, tanto semplice all’apparenza quanto complessa nel significato sotteso di raggiungimento dell’infinito.
All’ingresso, il visitatore è accolto da una vetrina contenente 48 piccoli funghi. Una sorta di inventario delle specie studiate dall’artista. Ogni scultura è diversa dalle altre, in ragione del fatto che il lavoro di Höller è una copia della natura, in cui ogni elemento è unico e irripetibile.
Elemento comune a tutte le installazioni è l’Amanita muscaria, il fungo rosso e bianco, elemento dal forte portato simbolico e culturale, legato tanto alla tradizione delle favole quanto a quella sciamanica e rituale. Il fungo, noto per le sue proprietà velenose e allucinogene, diventa per l’artista icona dell’incertezza e del mistero. Sconosciuti sono gli effetti che esso produce nella nostra mente, così come le modalità con cui si riproduce, ancora per lo più ignote.
Nella terza sala si trova L platform, una lastra metallica al cui interno sono disposte delle sfere, i cui centri sono disposti in corrispondenza delle linee divisorie. I principi geometrici tornano nel calcolo del diametro di queste ultime, definito in funzione alle dimensioni totali dell’opera.
Risultato? In questo luogo razionale quanto fiabesco, in cui funghi e quadri astratti si alternano (così come dubbio e precisione geometrica) il nostro modo di pensare e osservare viene spinto all’estremo, portandoci ad adottare nuovi criteri interpretativi.
Informazioni utili
Carsten Höller, Mushroom Mathematics, dal 16 novembre 2018 al 12 gennaio 2019
Massimo De Carlo, Piazza Belgioioso, 2 – 20121 Milano
Aperta da martedì a sabato, 11:00 – 19:00
* Carsten Höller, Mushroom Mathematics, Galleria Massimo De Carlo