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180 foto per 50 anni di carriera. Gli infiniti viaggi di Ferdinando Scianna a Venezia

Ferdinando Scianna Tre Oci 2019, New York, 1985 New York, 1985
Ferdinando Scianna Tre Oci 2019, New York, 1985
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Il mondo in fotografia. Dal 31 agosto al 2 febbraio 2020 la Casa dei Tre Oci di Venezia ospita Ferdinando Scianna. Viaggio Racconto Memoria, una mostra che ripercorre la carriera di uno dei giganti della fotografia italiana -e non solo. Dalla tradizione popolare agli scatti di moda, 180 opere che testimoniano 50 anni di lavoro votati alla ricerca di un ordine in mezzo al caos del quotidiano.

Dopo tre anni dall’ultima personale in laguna (allestita nel 2016, in occasione dei 500 anni del Ghetto ebraico), la città dedica a Ferdinando Scianna una selezione di 180 opere che spaziano tra i grandi topoi della sua produzione, a cui i campi e le calli di Venezia non si limitano a fare da sfondo, ma compaiono ripetutamente tra gli scatti presenti in mostra, simboli del legame che da anni intercorre tra il fotografo e la città.

Ferdinando Scianna Casa dei Tre Oci 2019, Processione dei misteri del venerdì Santo. Ciminna, 1964
Processione dei misteri del venerdì Santo. Ciminna, 1964

Viaggio, racconto e memoria. Tre le sezioni tematiche in cui si articola l’antologica, che parte dai primi scatti siciliani, nati come testimonianza della propria terra. Terra a cui la fotografia di Scianna torna ciclicamente, portavoce di quella realtà in cui credenze popolari e antiche tradizioni si fondono e collidono, che Scianna rappresenta fedelmente e a tratti con pungente ironia.

Ferdinando Scianna Casa dei Tre Oci 2019, Varanasi, 1972
Varanasi, 1972

Una carriera precoce quella di Ferdinando Scianna, siciliano classe 1943, che inizia quando, ventenne, prende in mano una macchina fotografica per la prima volta, per poi non lasciarla più. Fino ad arrivare ad essere una delle figure di spicco della scena contemporanea, primo membro italiano della celebre agenzia Magnum Photos, in cui entra su consiglio del fondatore stesso, il mentore e amico Henri Cartier-Bresson.

Ferdinando Scianna Casa dei Tre Oci 2019, Kami, 1986
Kami, 1986

Una poetica, la sua, che ha saputo esercitare tanto negli scatti “tradizionale” quanto in quelli di alta moda, alcuni dei quali sono presenti nell’immaginario collettivo come vere e proprie icone. Scianna comincia a ritrarre modelle quando, a Milano, inizia a lavorare con due giovani stilisti che di cognome fanno rispettivamente Dolce e Gabbana. Questo incontro darà poi il via a una serie di prestigiose collaborazioni, tra cui quella con la top model Marpessa, che ritrae più volte -anche nella “sua” Sicilia.

Ferdinando Scianna Casa dei Tre Oci 2019, Marpessa. Caltagirone, 1987
Marpessa. Caltagirone, 1987

Altro nucleo fondamentale della produzione di Scianna è quello dei ritratti, con cui il fotografo sembra aver voluto rendere omaggio ad amici e maestri incontrati durante la propria vita. Leonardo Sciascia, Jorge Louis Borges e altri volti noti si susseguono tra i corridoi, incorniciati quasi a volerne eternare la saggezza e gli insegnamenti.

Ferdinando Scianna Casa dei Tre Oci 2019, Leonardo Sciascia. Racalmuto, 1964
Leonardo Sciascia. Racalmuto, 1964

Quella di Scianna è una fotografia eclettica, che abbraccia le tematiche più diverse, riuscendo sempre a dar vita a ognuna di esse. Dagli scatti di moda alle immagini di guerra, passando per quelle realizzate sulle Ande in Bolivia, le scene impresse sul rullino appaiono perfettamente bilanciate, come se l’uomo dietro l’obbiettivo fosse stato capace di immortalare gli elementi davanti a sé nella loro massima autenticità. Ma Scianna è un fotografo che le immagini preferisce trovarle che costruirle, trovarle «nell’azzardo degli incontri con il mondo», secondo la sua stessa definizione.

*New York, 1985

Informazioni utili 

Ferdinando Scianna. Viaggio, Racconto, Memoria

Dal 31 agosto 2019 al 2 febbraio 2020

Casa dei Tre Oci, Fondamenta delle Zitelle, 43, Giudecca, Venezia

Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00; chiuso il martedì

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