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Penne, inchiostri e punte metalliche. I disegni di Leonardo e allievi alla Pinacoteca Ambrosiana

Giovanni Antonio Boltraffio, Studio per ritratto di donna a mezzo bousto, 1498-1502, leonardo da vinci e il suo lascito. gli artisti e le tecniche piancoteca ambrosiana *
Giovanni Antonio Boltraffio, Studio per ritratto di donna a mezzo bousto, 1498-1502, leonardo da vinci e il suo lascito. gli artisti e le tecniche piancoteca ambrosiana
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Storia di un grande maestro e di come i suoi disegni abbiano cambiato il modo di fare arte dei suoi successori. Leonardo Da Vinci e il suo lascito: gli artisti e le tecniche, in mostra alla Veneranda Pinacoteca Ambrosiana di Milano fino al 12 gennaio 2020, va a indagare l’influenza che il maestro toscano ha avuto nell’opera grafica degli artisti lombardi che, dopo il suo arrivo a Milano, hanno preso parte alla sua cerchia. Tra novità tecniche e nuove scoperte attributive, una mostra che ripercorre la nascita del moderno stile lombardo.

Si avvicina la fine dell’anno “di Leonardo”, un 2019 pieno di mostre, film ed eventi in onore dei 500 anni dalla morte del grande maestro. Quella che ha inaugurato lo scorso 17 settembre alla Veneranda Pinacoteca Ambrosiana di Milano è solo l’ultima di quattro esposizioni dedicate a Leonardo che hanno avuto luogo quest’anno. Dopo i focus sul periodo francese e sulle tavole del codice atlantico, è venuto il momento di una “mostra del non solo”, come l’ha definita Marco Bellarini, Prefetto della Pinacoteca. Non solo Leonardo, ma anche i suoi seguaci e allievi. E ancora, non solo gli affreschi e le opere ingegneristiche, ma anche e prima di tutto i disegni e le opere grafiche, ciò da cui tutto il resto è partito.

Lasciata Firenze sul finire del ‘400, Leonardo approda a Milano carico di idee e novità, che non esita a mettere al servizio della corte Sforzesca e degli artisti che gravitano intorno ad essa. Il toscano diventa in poco tempo l’artista di riferimento di tutta la scena artistica locale, influenzando anche artisti più anziani e ormai consolidati, che nonostante ciò si adattano al nuovo stile. Ecco allora che nascono artisti come Bernardino Luini, Francesco Napoletano, il Maestro della Pala Sforzesca. E ancora Marco D’Oggiono, Giovanni Agostino da Lodi, Francesco Melzi, tutti nomi che faranno proprie innovazioni leonardesche, che con gli anni si consolideranno come tratti caratteristici dello stile lombardo.

Francesco Melzi, Profilo Maschile, 1510, leonardo da vinci e il suo lascito. gli artisti e le tecniche piancoteca ambrosiana
Francesco Melzi, Profilo Maschile, 1510

La mostra, oltre che presentare quelle che sono state le innovazioni introdotte da Leonardo in ambito lombardo tramite le opere dei suoi seguaci, si propone anche di presentare una sorta di catalogo delle tecniche da lui utilizzate nell’ambito della sua produzione grafica. Prima ancora di arrivare a Milano, Leonardo padroneggiava con sicurezza penne, inchiostri e punte metalliche, lascito del suo apprendistato a Firenze presso Andrea del Verrocchio. A essi si aggiungono i disegni realizzati con pastelli e pietre colorate, frutto degli studi portati avanti una volta raggiunta la corte di Ludovico il Moro. Quale che sia il mezzo, i risultati sono delle opere di straordinaria dolcezza ed eleganza, in cui gli studi di fisiognomica si combinano a una ricerca di naturalezza sempre riuscita. Guardando lavori di questo genere risulta facile capire come, già all’epoca della loro creazione, chi li vedesse non potesse restare indifferente di fronte alla profonda novità dello stile leonardesco. Il portato delle sue innovazioni ha avuto una risonanza tale da non influenzare soltanto chi è stato suo allievo diretto, arrivando a segnare intere generazioni di artisti a lui successivi, restando un modello con cui era d’obbligo confrontarsi per anni e anni.

Leonardo Da Vinci, Uomo di profilo con cappello, leonardo da vinci e il suo lascito. gli artisti e le tecniche piancoteca ambrosiana
Leonardo Da Vinci, Uomo di profilo con cappello

Partendo da sette opere di Leonardo -a cui poi si aggiungono otto tavole appartenenti al Codice Atlantico-, il percorso espositivo si snoda attraverso una trentina di disegni di artisti a lui contemporanei e successivi, guardando i quali risulta esplicito il rimando al grande maestro, tanto nello stile quanto nelle tecniche.  All’importanza di questa ricostruzione filologica va poi aggiunta la grande valenza scientifica della mostra. L’utilizzo di nuove tecniche diagnostiche non invasive ha permesso agli studiosi di analizzare le opere in modo più approfondito che mai, portando alla luce nuove importanti dettagli che hanno aiutato a far chiarezza su diverse questioni di attribuzione e a recuperare soggetti prima quasi invisibili ad occhio nudo.

Maestro della Pala Sforzesca, Busto femminile con collana di perle, leonardo da vinci e il suo lascito. gli artisti e le tecniche piancoteca ambrosiana
Maestro della Pala Sforzesca, Busto femminile con collana di perle

*Giovanni Antonio Boltraffio, Studio per ritratto di donna a mezzo busto, 1498-1502, leonardo da vinci e il suo lascito. gli artisti e le tecniche pinacoteca ambrosiana

Informazioni utili 

Leonardo e il suo lascito: gli artisti e le tecniche

Dal 17 settembre al 12 gennaio, Veneranda Pinacoteca Ambrosiana, Milano

Da martedì a domenica, 10.00 – 18.00

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