Yayoi Kusama, a 88 anni, è ancora un’artista tra le più celebri e apprezzate. Da sempre oggetto di numerose esposizioni negli Stati Uniti, nel prossimo biennio le sue celebri Infinity Mirrored Room arriveranno anche in Europa in tre importanti istituzioni museali.
A 7 anni ha cominciato ad avere disturbi mentali, a 10 anni sono iniziate le allucinazioni. Tra questi due momenti Yayoi Kusama ha iniziato a dipingere, in modo da esternare le visioni che affollavano la sua mente. Da quel momento sono passati 80 anni e l’artista giapponese ha vissuto una carriera di successi e soddisfazioni. Ancora adesso le gratificazioni non si interrompono, proprio come le sua attività artistica e le esposizioni che ne derivano.
L’autunno 2019 è stato infatti segnato dalla sua presenza diffusa nelle istituzioni statunitensi, a partire dalla galleria di David Zwirner. Il potentissimo gallerista è riuscito a raccogliere circa 60 opere dell’eccentrica artista giapponese nella mostra Every day I pray for love, incluso una nuova Infinity Mirrored Room. Dancing lights that flew up to the universe è un’installazione a specchio compatta ma vertiginosa, con luci a LED che sfarfallano tra bianco e rosso. L’esposizione, per la quale sono attesi più di 100.000 visitatori, presenta altri lavori inediti, come Ladder to Heaven (2019), una scala luminosa posizionata tra due basi a specchio, sembra allungarsi all’infinito nel buio della stanza.
Un’altra Infinity Mirrored Room, My Heart Is Dancing Into the Universe, è stato acquistato in via definitiva dal Crystal Bridges Museum of American Art a Bentonville, Arkansas; anche l’Institute of Contemporary Art Boston e il Westport Arts Center in Connecticut sembrano interessati a perfezionare un acquisto del genere. Da sempre Yayoi Kusama ha goduto dell’apprezzamento di gallerie e musei, ma solo recentemente questi ultimi stanno incominciando a concludere acquisizioni in via permanente. Probabilmente le sempre crescenti potenzialità dei social network stanno influenzando questa tendenza: nel 2017 ben 75.000 persone hanno segnalato su Instagram di aver visitato la mostra di Kusama a New York, sempre da David Zwirner.
Quanta strada dobbiamo fare allora per un selfie in una Infinity Mirrored Room? Meno del previsto, dal momento che nel biennio 2020/2021 Yayoi Kusama sbarcherà in Europa. In attesa di ammirare una mostra dedicata in Italia, una mostra itinerante è stata ufficializzata. Questa prenderà piede nel settembre 2020 al Gropius Bau di Berlino, quindi, ad aprile 2021, si sposterà al Museo Ludwig di Colonia, per concludere, a ottobre dello stesso anno, alla Fondazione Beyeler a Basilea. Ancora senza titolo e organizzata in stretta collaborazione con lo studio di Yayoi Kusama, la mostra sarà curata da Stephanie Rosenthal, direttrice del Gropius Bau, Yilmaz Dziewior, direttore del Museo Ludwig, e Beatrix Ruf, guest curator della Fondazione Beyeler.
La pratica di Kusama sarà analizzata in tutte le sue sfumature – dipinti, sculture, collage, acquerelli, ceramiche, abiti, Infinity Mirrored Room – in una monografica che spazia dagli esordi fino alle ultime recentissime opere dell’artista. Un’occasione utile anche per superare l’esuberanza visiva delle sue creazioni e l’elevata sensibilità ad essere immortalate, in modo da comprendere le tematiche sottostanti. Come accennato in apertura, la pittura rappresenta per Yayoi prima di tutto uno sfogo, una via d’uscita dalla propria infinita gabbia mentale. Ma dal tema della salute mentale, ben evidente nel suo labirinto visuale composto di ossessioni e autoriflessioni, emerge anche l’interesse per la tematica femminista e l’atmosfera sociale e politica attuale.