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Da Joan Jonas al dialogo Lambri Bächli. La Viewing Room di Frieze NY di Raffaella Cortese

oan JonasUntitled from Reanimation performance, 2014Ink on paper oan JonasUntitled from Reanimation performance, 2014Ink on paper
Joan JonasUntitled from Reanimation performance, 2014Ink on paper
Joan Jonas Untitled from Reanimation performance, 2014Ink on paper

Lo stand di Galleria Raffaella Cortese nelle Viewing Rooms di Frieze New York 2020, fino al 15 maggio. 

Lo stand, che doveva essere esposto alla fiera Frieze di New York 2020si sposta sul web dando la possibilità a tutti gli interessati di visitarlo virtualmente. Nell’anteprima di Raffaella Cortese si porterà avanti la conversazione tra Luisa Lambri e Silvia Bächli, dedicata alla relazione tra medium e gesto, luce e spazio, natura e architettura.

Luisa Lambri Untitled (Kramlich Residence, #17), 2016 Laserchrome print 86,5 × 70,9 cm 60 × 44,9 cm image size
Luisa Lambri Untitled (Kramlich Residence, #17), 2016 Laserchrome print 86,5 × 70,9 cm 60 × 44,9 cm image size
Luisa Lambri Untitled (Kramlich Residence, #19), 2016 Laserchrome print 86,5 × 74,9 cm 60 × 48,9 cm image size
Luisa Lambri Untitled (Kramlich Residence, #19), 2016 Laserchrome print 86,5 × 74,9 cm 60 × 48,9 cm image size

Luisa Lambri indaga la fotografia focalizzandosi sull’astrattismo e sulla concezione spaziale dell’architettura. Nelle sue foto isola dettagli e qualità della luce per costruire letture intime degli ambienti che cattura. Protagonisti delle sue foto sono spesso angoli, porte e finestre. Il suo stile, infatti, viene caratterizzato per l’attenzione che la fotografa pone nelle linee rigide, elementi che sono presenti in tutti i suoi scatti.

Silvia Bächli Untitled, 2019 Gouache on paper 62×44 cm; 65×47×3 cm
Silvia Bächli Untitled, 2019 Gouache on paper 62×44 cm; 65×47×3 cm
Silvia Bächli Untitled, 2020 Gouache on paper 80×60 cm; 84×64×3,5 cm
Silvia Bächli Untitled, 2020 Gouache on paper 80×60 cm; 84×64×3,5 cm

Silvia Bächli approccia invece la sfera del disegno. L’artista bilancia l’astrazione accennando al figurativo, alla narrazione e all’azione, in un linguaggio di “occhi, corpi irregolari, duplicazioni, abiti, architetture, strutture” (Konrad Bitterli , 2012).
I suoi dipinti sono astratti e gioca molto con l’uso delle linee. Entrambi questi elementi accomunano le due artiste. Per Silvia Bächli i disegni sono azioni e le linee raccontano delle storie. Nonostante ciò, definisce la sua pittura più vicina alla musica piuttosto che alla narrazione. Si interroga continuamente sull’uso della linea, da dove nasce, cosa crea e cosa succede quando due linee si toccano.

Sono esposte anche opere di Helen Mirra, Allyson Strafella, Joan Jonas, Monica Bonvicini, Miroslaw Balka e Alejandro Cesarco che attraverso forme artistiche diverse continuano il dialogo iniziato.

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