Non tutti guardano i film nello stesso modo. Non tutti sono il fotografo e scultore Jason Shulman. L’artista londinese ha avuto l’originale idea di catturare diversi film in un solo suggestivo scatto. In media un film di un’ora e mezza, ha centinaia di inquadrature ed è composto da più di 100mila fotogrammi, 24 per ogni secondo.
Usando la tecnica a lunga esposizione Shulman ha catturato oltre 900 pellicole che vanno da Arancia meccanica di Stanley Kubrick fino alla Vita è Bella riducendoli ad un solo fotogramma. Questa tecnica è usata solitamente di notte per esaltare le luci delle auto o per catturare la lieve luminosità delle stelle. Shulman per riprendere i film ha utilizzato un grande monitor collocato in una camera con filtri per impedire l’ingresso della luce. La lunga esposizione ha appiattito il tempo e ogni frame dei vari film può essere ritrovato in opere che assomigliano più a dipinti che “semplici” fotografie. Tra tutte le pellicole sottoposte a questo procedimento l’artista ne ha selezionate 54, le più significative.
Lo stesso Shulman in un’intervista alla CNN si è detto alquanto sorpreso della riuscita dell’esperimento. La finalità di questo progetto artistico non è indovinare di quale film è composta la fotografia: «Ognuno ha uno sguardo differente sulle cose. Quando le persone danno forma alle nuvole, vedono quello che vogliono vedere». Il risultato più sorprendente a detta dell’artista è arrivato da Il Vangelo Secondo Matteo di Pasolini: il film si conclude con l’immagine di Gesù e questa sagoma si staglia in maniera piuttosto definita nel mezzo della fotografia quando invece avrebbe dovuto essere un semplice alone come tutti gli altri frame. Riguardando la pellicola Shulman ha compreso che Pasolini posizionava sempre la testa dei suoi personaggi al centro dell’immagine, la sagoma che si intravede nella fotografia è quindi una somma di inquadrature molto simili tra loro. Un’altra particolarità la si nota nel film di fantascienza Viaggio nella Luna del 1902, in cui si vede un’immagine piuttosto nitida e senza sfumature di colori rispetto alle altre fotografie. Il motivo sta nel fatto che il film durava solo pochi minuti e fu girato quando i movimenti di macchina erano pochi e meno netti.