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Centenario di Alberto Sordi. Le frasi indimenticabili dell’indimenticabile attore

Alberto Sordi e Anna Longhi alla Biennale di Venezia Alberto Sordi e Anna Longhi alla Biennale di Venezia
Alberto Sordi e Anna Longhi alla Biennale di Venezia
Alberto Sordi e Anna Longhi alla Biennale di Venezia

Ci siamo. Si celebra il Centenario della nascita di Alberto Sordi. Una raccolta affettuosa di alcune frasi celebri dell’Albertone nazionale

Ci siamo. Il 15 giugno, in tutto il paese si celebra il centenario della nascita di Alberto Sordi (Roma, 15 giugno 1920 – Roma, 24 febbraio 2003).  Già da qualche giorno la programmazione in tv ha cominciato a proporre i suoi indimenticabili film e speciali dove i suoi colleghi ricordano con affetto la sua dedizione completa al pubblico. l’amore per la sua città, il  suo lato protettivo per gli animali, la sua generosità. Una grande mostra, posticipata a settembre a causa dell’emergenza Coronavirus, permetterà di scoprire il lato privato dell’artista nella sua splendida villa (trovate QUI tutte le informazioni).

Nel giorno del Centenario un incontro in Campidoglio renderà omaggio  al ricordo di Alberto Sordi con la presenza di  Christian De Sica e Carlo Verdone, i “figliocci” del  grande attore che, completamente votato al suo lavoro, non aveva voluto mai sposarsi.

Abbiamo pensato di ricordarlo con affetto, raccogliendo alcune delle frasi più celebri dell’attore ma anche dei suoi mitici personaggi. Ovviamente abbiamo dovuto tralasciarne molte: l’elenco degli imperdibili aforismi dell’Albertone nazionale è davvero immenso. Noi ci siamo divertiti a riportarne alcuni particolarmente significativi ma nulla può restituire quello sguardo disincantato con il quale ha saputo rappresentare l’anima di un intero popolo, con le sue miserie ma anche l’innata capacità di non arrendersi mai.

Roma

 

“Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.”

“A Roma un tempo, se uno passava di corsa, lo prendevano, lo sbattevano contro una porta e gli dicevano: ”Ndo’ scappi?’. Perché a Roma, se correvi come un matto, poteva voler dire solo che scappavi.”

“Qualche tempo fa avevo girato fino a lunedì notte con la macchina della produzione. Ero in smoking. Poi ho detto all’autista di andarsene, volevo fare due passi a piedi. Ero in piazza Navona, il cuore della città. A un certo punto vedo spuntare, prima a destra e poi a sinistra, quattro ceffi che non premettevano niente di buono. Questi ti fanno blu, mi sono detto. Per fortuna, arrivato a pochi passi da me, uno dei ceffi mi riconosce: “Albe’ – grida – Albertone bello, ma dove cavolo vai a quest’ora di notte?”. E rimettendo in tasca qualcosa, che poteva essere una pistola o un coltello, mi dà una gran botta sulla spalla. Cosi fanno anche gli altri manigoldi. “Andiamo a bere qualcosa!” dice uno coi baffi. “No, grazie – mi difendo – ho un gran mal di testa, fate finta che ho accettato”. Qualche volta anche i teppisti hanno un’anima. Ma fino a quando?».
(estratto da un’intervista di Alberto Sordi al Corriere della Sera)

 

Alberto Sordi mostra
Alberto Sordi

La mamma

“Mia madre la vedevo come la Madonna, senza peccato: per questo cercavo di preservarla da ogni dolore raccontandole, a volte, pietose bugie.“

Mussolini

“Mussolini mi faceva ridere. Per me era un grande attore comico, forse involontario. Naturalmente lo ammiravo, come tutti. Però, ripeto, mi faceva ridere. Aveva delle battute impressionanti”

La ginnastica

“La ginnastica, il footing e le attività del genere sono in gran parte masochistiche, punitive della nostra istintiva passione per la spaparanzata”

Le donne

“Non mi sposo perché non mi piace avere gente estranea in casa”

La (falsa) avarizia

“Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi”.

La solitudine

“Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza”.

“Io la tristezza la nascondo. Ecco, l’unica volta che recito, non davanti alla macchina da presa, è il fatto di non manifestare tristezza perché, partecipare gli altri alla mia tristezza, ho capito che non importa niente a nessuno delle mie tristezze, perciò non mi confido mai e dico: “Tutto bene, tutto bene”. Me la tengo per me”.

La comicità

“La mia comicità non è mai stata astratta, gratuita. L’ho sempre ricalcata sulla realtà del momento.”

“La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.”

 

Alberto Sordi mostra
Alberto Sordi

Battute indimenticabili

“Maccaroni! …uhm… maccaroni! Questa è robba da carettieri. Io nun mangio maccaroni, io so’ americano…Puah! Ammazza che zozzeria, ahò! … Macaroni … m’hai provocato e io te distruggo, maccaroni! Io me te magno!”

(Nando Moriconi dal film ‘Un americano a Roma’)

“È meglio che ti ci abitui da piccolo alle ingiustizie, perché da grande non ti ci abitui più!”

(Otello Celletti dal film ‘Il Vigile’)

“Un little precisation America. Voi americani dite sempre la parola bastardo, lo sai perché? V’o dico io. Perché c’avete una lingua molto, ma molto povera. Perché se io mi volessi abbassare a rispondere al tuo bastard, che a noi ce fa proprio ride, io ti potrei dare: del figlio di madre ignota, del rotto nel posteriore, ti potrei mandare a fare nel medesimo, potrei fare appello anche ai tuoi morti, con eventuale partecipazione de tu’ nonno in carriola, opzionale, e coinvolgere tua sorella, notoriamente incline allo smandrappo e all’uso improprio della bocca, e allargà il discorso a quel grandissimo Toro Seduto de tu’ padre, a sua volta figlio di una città di cinque lettere cantata da Omero, che tu ‘n sai manco chi era perché sei ignorante. Are you ignorant!”

(Pietro Marchetti dal film ‘Il Tassinaro’)

“Mi trovai in piena campagna elettorale, e in un attimo capii quale era la mia vera vocazione: altro che iscriversi ai partiti, dovevo fondarne uno! E ora potevo, perché ero stato in galera!”

(Rosario Scimoni nel fil, ‘L’arte di arrangiarsi’)

“Il marchese del Grillo nun chiede mai sconti: paga o nun paga… e io nun te pago!”

(Onofrio Del Grillo dal film ‘Il Marchese del Grillo’)

“Tu sei giudeo e l’antenati tua falegnami hanno fabbricato la croce dove poi hanno inchiodato nostro Signore Gesù Cristo. Posso esse ancora un po’ incazzato pe’ sto fatto!?”

(Onofrio Del Grillo dal film ‘Il Marchese del Grillo’

“Che ci volete fare: io so’ io, e voi non siete un ….!”

(Onofrio Del Grillo dal film ‘Il Marchese del Grillo’)

http://www.albertosordi.it/ 

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