La prima vendita serale cross-category di Sotheby’s Rembrandt To Richter che si è svolta questa sera, 28 luglio, a Londra ha totalizzato 149,730,290 sterline con 3 invenduti, 5 lotti ritirati, 5 lotti venduti oltre i 10 milioni di sterline. Top price per Mirò, nuovi record per un autoritratto di Rembrandt e un lavoro di Paolo Uccello
Come per la maratona dello scorso 29 giugno, Oliver Barker ha condotto da Londra la vendita “connesso” con New York e con l’Asia Desk. Già i primi lotti hanno realizzato cifre superiori alla stima più alta. La carta di Pablo Picasso “Fumeur” del 1912 da 80 mila sterline è arrivato a 325 mila e il romantico olio di Marc Chagall “La branche de gui or Le rêve” da 700 mila è salito a 1,935,000.
Il top price annunciato della serata è stato per il bellissimo olio di Joan Miró del 1927 intitolato “Painting (Woman in a Red Hat)” e aggiudicato per 22,302,140, poco oltre la stima più bassa.
A metà degli anni Venti l’arte di Miró subisce una completa trasformazione. Si allontana da uno stile naturalistico, inventa un nuovo linguaggio astratto di segni che si è poi rivelato estremamente influente sia per i suoi contemporanei che per le successive generazioni di artisti. “Peinture (Femme au chapeau rouge)” appartiene a questo celebre ciclo detto dei “dipinti dei sogni”.
I top price della serata – Antico
L’autoritratto di Rembrandt van Rijn, uno dei pochi che si trovava ancora in mani private, è stato aggiudicato al telefono da New York per una cifra dentro le stime: 14,549,400 sterline (£ 12–16 milioni). E’ stato realizzato nel 1632 da un giovane Rembrandt ventiseienne, nello stesso anno in cui ha dipinto la famosa lezione di anatomia del dottor Nicolaes Tulp.
Probabilmente è stato dipinto in un solo giorno, in un momento in cui lo studio di Rembrandt stava diventando sempre più importante. Lo si intuisce anche dalla firma, che è stata realizzata mentre la pittura era ancora fresca. Secondo Sotheby’s, Rembrandt ha realizzato circa 80 autoritratti tra i 22 e i 63 anni. E vi sono due esempi comparabili a quello in vendita: uno risiede nella collezione Leiden di New York, l’altro è in prestito a lungo termine alla National Gallery of Scotland.
Rembrandt si raffigura con un maestoso colletto arricciato e un cappello nero. Forse l’autoritratto poteva essere una sorta di “biglietto da visita”. Ma secondo alcuni esperti l’artista potrebbe averlo realizzato per impressionare i parenti della sua futura moglie, Saskia van Uylenburgh.
Prima di stasera era comparso in asta per l’ultima volta nel 1970, quando fu acquistato dal collezionista parigino J.O. Leegenhoek per soli £ 650 in un momento in cui la sua autenticità non era ancora certa. Un altro autoritratto di Rembrandt è stato venduto all’asta nel 2003 per 11,3 milioni di dollari alla Sotheby’s di Londra. Con l’aggiudicazione di stasera è stato dunque realizzato il nuovo record d’asta per un suo autoritratto (mentre il top price assoluto è di 33.194.694 $ per “Portrait of a man with arms akimbo” del 1658, Christie’s, 2009).
Il paesaggio urbano del veneziano Bernardo Bellotto, nipote di Canaletto, raffigurante la città di Dresda dipinto nel 1758 circa ha fatto 5,437,400 sterline, superando la stima più alta. Il dipinto è stato restituito nel 2019 dal governo tedesco agli eredi di Max Emden che fu obbligato a vendere l’opera a Karl Haberstock, commerciante d’arte in Germania, che lavorò in epoca nazista per assicurarsi opere d’arte per Adolf Hitler.
I top price della serata – Moderni e contemporanei
Anche l’altro protagonista che ha dato il nome al titolo dell’asta non ha fatto fuochi d’artificio rispetto alle stime. “Wolken (Fenster)” di Gerhard Richter quotava 9-12 milioni ed è stato venduto per 10,449,000 sterline.
L’opera del pittore tedesco è monumentale. Misura quattro metri di lunghezza e rimanda al passato, dai cieli affrescati del Rinascimento alle pale d’altare delle chiese, dagli studi sulle nuvole di Constable ai paesaggi atmosferici di Turner, fino ai paesaggi romantici di Friedrich.
Richter reinventa i paesaggi dei suoi predecessori, incanalando le loro opere in una nuova visione contemporanea nel tentativo di dare un posto legittimo alla pittura nell’era “post-foto”. L’opera astratta, quasi minimalista, che ne risulta non è dipinta dal vero ma da una fotografia.
Arriva a 12,157,500 sterline la natura morta di Fernand Léger, una rara opera cubista del 1914 che stimava £ 8.000.000 – 12.000.000. Non si vedeva in pubblico dal 1983. Risale al periodo cubista dell’artista in cui ha sviluppato la sua celebre serie “Contrastes de formes”, tra il 1913 e il 1914. La maggior parte di questi lavori si trova ora nei principali musei del mondo.
L’iconica scultura di Alberto Giacometti raffigurante una donna in piedi, in bronzo e del 1958 ,è comparsa in asta per la prima volta ed è stata venduta a £ 10.676.800 dopo una lunga battaglia di offerte durata sette minuti.
I record
Occhi puntati sul grande artista del passato che non si è soliti trovare nei cataloghi d’asta. Uno dei dipinti forse più emblematici di questo nuovo formato di vendita cross-category. La scena della battaglia di Paolo Uccello è arrivata a £ 2.415.000. Il raro capolavoro, proveniente da una delle restituzione alla famiglia d’origine ebree costretta alla vendita durante il Nazismo, è intitolato Battaglia sulle rive di un fiume. E’ una tempera e oro su tavola originariamente parte di un cassone nuziale. Era stimato 600-800 mila sterline.
Delle sole cinque opere passate in asta del quattrocentesco artista italiano, la tempera su tavola “Santa Monaca e due fanciulli oranti” deteneva fino ad oggi il prezzo più alto: 1.414.730 $, cifra battuta – ancora in lire – da Finarte a Milano nel 2001. In quella occasione, vista la rarità dell’occasione, l’opera era stata acquistata dagli Uffizi e oggi fa parte della collezione del museo fiorentino.
Altri record della serata per Henri Laurens con “Le boxeur” dal 1920, il suo primo rilievo in pietra dipinto ad apparire in asta, che ha fatto £ 2.055.000, quasi sei volte la sua stima più alta, Marlow Moss (£237,500) e Christopher Wood (£399,000).
Le donne in asta
Molto bene i risultati realizzati dalle donne, come spesso accade da Sotheby’s che riserva alle artiste (e alle sue collezioniste) molta attenzione.
Il lavoro di Bridget Riley affidato a Sotheby’s della British Airways è volato a 1,875,000 sterline, da 800 mila. “Cool Edge” del 1982 è uno dei migliori esempi di dipinti a strisce dell’artista degli anni ’80 e appartiene alla cosiddetta “Serie egiziana” iniziata dopo un viaggio in Egitto nel 1979 che ha suscitato nella Riley un fascino per l’uso dinamico del colore come nelle antiche tombe egiziane. L’artista inizia a esplorare gli effetti del colore e dei contrasti di colore. “Cool Edge” porta tutte le tonalità della sua celebre “tavolozza egizia”: viola, acquamarina, corallo e giallo.
La scultura di Barbara Hepworth “Orfeo (Maquette 1)” del 1956, che segna un cambiamento radicale nella sua pratica lavorativa, ha quintuplicato la stima più bassa arrivando a 1,275,000 sterline. “Arched Figure” di Louise Bourgeois da 300 mila è salita a 1,215,000.
“Stare III” di Jenny Saville, che appartiene a una serie di dipinti e lavori su carta incentrati sullo stesso motivo e composizione (quello di un ragazzo che guarda fuori dal piano dell’immagine, con la bocca socchiusa, come se fosse in un imperscrutabile stato di shoc) ha fatto 3,075,000 sterline.
Le altre aggiudicazioni
Parte della collezione privata assemblata con dedizione per quattro decenni dal titolo “The European Avant-Garde: A Private Family Collection” (che in totale conta oltre 40 dipinti, sculture e opere su carta, 18 lotti in asta stasera tutti venduti per 47,7 milioni £) l’intimo e tenero ritratto di Marie-Thérèse Walter di Pablo Picasso raramente visto in pubblico che è stato venduto per 7.316.750 £.
Venduto nelle stime il ritratto di signora recentemente attribuito a Rubens che era stato venduto dalla casa d’aste Tennants a Leyburn, nello Yorkshire, per 80 mila sterline, indicato in catalogo come opere della bottega di Rubens. Un recente restauro però ha permesso l’identificazione certa come opera autografa del pittore fiammingo. Era stimato tra i 2,5 e i 3,5 milioni di sterline ed è stato battuto a 3,015,000. L’animo seller ha incassato una cifra 40 volte superiore alla sua spesa!
‘Mediterranean Sea View 2017’, il trittico che Banksy ha donato per ricavare fondi per il BASR (Betlehem Arab Society for Rehabilitation), ha fatto 2,235,000 sterline. L’opera, dal potente messaggio politico, questa volta non si è autodistrutta! Si trovava nel suo Walled Hotel, l’albergo con ‘la vista più brutta del mondo’ ed era offerta a una stima di 800,000 – 1,200,000.
“The Courtyard, Strandgade 30”, venduto per 795,000 (stima 400,000 – 600,000), non raffigura una stanza di un appartamento, ma la corte interna del palazzo dove Hammershøi ha vissuto per 10 anni a Copenaghen, casa che è stata lo scenario di molti dei suoi interni più immediatamente riconoscibili. “Ohne Titel (Komposition)” una carta del 1914-1915 di Wassily Kandinsky ha fatto 1,275,000 sterline. La scultura di Eduardo Chillida “Estela Yunque” del 1974 (un pezzo unico) tra triplicato la stima più bassa arrivando a 1,095,000 sterline. L’enorme “Manhattan” di Blinky Palermo da 800 mila è salito a 2,235,000.
Ritirato il dipinto di Francis Bacon Study for a Portrait of John Edwards. Era il secondo lavoro più costoso di arte del dopoguerra che arrivava all’asta in questa stagione. Il dipinto di fine carriera raffigura John Edward reso nello stile distintivo dell’artista sospeso tra figurazione e astrazione. L’opera non era mai stata messa all’asta e proviene da una collezione privata di Chicago. Ampiamente esposto, è stato originariamente venduto dalla Marlborough Gallery. Stimava 12 – 18 milioni di sterline.