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Una bambina seminuda per pubblicizzare la Mostra del Cinema di Venezia? No, solo un equivoco

Un particolare della foto di SkyTg24 con la bambina in mutandine Un particolare della foto di SkyTg24 con la bambina in mutandine
Un particolare della foto di SkyTg24 con la bambina in mutandine
Un particolare della foto di SkyTg24 con la bambina in mutandine

SkyTg24 usa una foto di una bambina in mutandine tratta dal film di Emma Dante per un pezzo sulla Mostra del Cinema di Venezia 2020. E scoppia la bufera social

È l’ennesima foto che sdogana la pedofilia?”. Questo il tenore medio delle reazioni sui social network all’immagine – ne vedete un particolare sopra – utilizzata da SkyTg24 per un pezzo sulla Mostra del Cinema di Venezia 2020. Una tempesta in un bicchier d’acqua, visto che la Biennale di Venezia si è affrettata a precisare che non si tratta di un manifesto ufficiale, ma soltanto di una foto di scena del film Le sorelle Macaluso di Emma Dante. Un’opera tratta dall’omonima pièce teatrale della regista siciliana, che racconta la storia di cinque sorelle nate e cresciute in un appartamento di un palazzo alla periferia di Palermo. Il manifesto ufficiale della Mostra del cinema, infatti, già diffuso da un mese, è opera “dell’illustratore italiano Lorenzo Mattotti, ed è un’immagine tratta dalla sigla del festival e rappresenta due equilibristi“.

Perché tanto rumore? Perché nella foto, il cui utilizzo si deve solo a una libera scelta di Sky, c’è una bambina in mutandine – alla quale qualcuno ha subito attribuito uno “sguardo ammiccante” – in una stanza piena di piccioni e altri uccelli. E l’equivoco è aggravato anche dall’infelice titolo utilizzato di Sky, ovvero “Mostra di Venezia 2020: il festival è donna”. Che nell’articolo viene così contestualizzato: “Sono otto le registe (due italiane e sei straniere) in concorso sui diciotto film in gara al Lido. Un vero e proprio record per questa 77/a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”. “È inammissibile, che al di là della mancanza di rispetto delle leggi vigenti in materia di Tv e Minori, sia venuto meno anche il buonsenso. Che dovrebbe appalesarsi in tutti coloro i quali operano nel settore delle comunicazioni”, ha commentato il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori.

https://www.labiennale.org/it/cinema/2020

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