Andrea Francolino arriva a Brescia per Meccaniche delle Meraviglie, giunta quest’anno alla sua 14esima edizione. Otto gli artisti, italiani e non, chiamati a rileggere gli spazi della città -e del vicino comune di Puegnago del Garda- attraverso opere site-specific che sappiano valorizzare i luoghi per i quali sono pensati.
Tra questi Andrea Francolino che, sostenuto dalla Galleria Mazzoleni, dal 12 settembre all’11 ottobre 2020 occuperà gli ambienti dello Spazio Contemporanea con Queste lunghe soglie mutevoli. Il titolo si ispira a un verso dei Four Poems di Samuel Beckett, esempio di quella poetica tipica del secondo dopoguerra, in cui la storia e l’uomo compaiono in un’ottica irrimediabilmente negativa e apocalittica.
Questo però non è che il punto di partenza di Francolino, che cerca invece di rileggere la storia dei nostri tempi all’insegna di una rinascita culturale. Veicolo di questa indagine la crepa, che torna più volte nella sua opera e diventa metafora di rinascita, di una frattura insanabile da cui è però possibile ripartire. Simboli del possibile riscatto della specie umana, le crepe vengono analizzate da più punti di vista e attraverso l’uso di diversi materiali, dal cemento, alla terra, fin anche al vetro.
Ma la crepa può essere anche intesa come allegoria del lavoro di Andrea Francolino tout-court. La continua sperimentazione di mezzi e linguaggi fanno di lui un’artista impossibile da ancorare a una disciplina specifica e cercando una contaminazione di forme e significati, al punto di far diventare un simbolo di rottura immagine di rinascita e armonia.
Informazioni utili
Andrea Francolino. Queste lunghe soglie mutevoli
A cura di Ilaria Bignotti
12 settembre – 11 ottobre 2020
Spazio Contemporanea, Corsetto Sant’Agata 22, Brescia