Père Lachaise, Parigi: il cimitero più visitato al mondo è noto per le sue tombe di personaggi illustri e per i monumenti funebri firmati da importanti scultori e architetti. Quel che è meno noto è il suo essere un’insospettata riserva di biodiversità, per la fauna e la flora che accoglie. Nel documentario di Arte in italiano, il racconto di un luogo in cui la miscela di arte e natura compone uno scenario magico fuori dal tempo.
“Un eden insospettato, un Eldorado vegetale preservato dal tumulto della città. Un vasto quartiere immerso nella vegetazione, nel cuore di Parigi”. Il cimitero del Père Lachaise è la più grande necropoli parigina intra muros, situato nel XX° arrondissement lungo il Boulevard di Menilmontant. Ogni anno, circa tre milioni e mezzo di visitatori ne percorrono le strade in cerca della tomba di Jim Morrison o della statua dedicata a Chopin, consacrandolo ai primi posti tra i monumenti più gettonati della ville lumière.
Con i suoi 44 ettari di superficie, la necropoli è anche uno dei maggiori spazi verdi della città. Ospita oltre 4mila alberi e 80 diverse specie arboree, nonché una decina di alberi degni di nota per le loro particolarità. Oltre alla flora, la fauna del cimitero si compone di circa 40 specie di uccelli, e nel 2020 anche una famiglia di volpi si è stabilita nel cimitero. Natura e arte funeraria dialogano e convivono in perfetta armonia, basti pensare che uno sciame d’api è stato trovato nella testa di bronzo della statua del politico Casimir Perier. Il racconto di questo eterno giardino nel documentario di Christophe d’Yvoire e Augustin Viatte, disponibile su Arte in italiano fino al 5 dicembre 2020.