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Firenze, Bartolomeo Cristofori e la nascita del pianoforte

Telemaco Signorini, La lezione di pianoforte, 1868

Tra XVII e XVIII secolo, Firenze è culla di un’invenzione che “dà il la” a tutto il mondo: il pianoforte, allora chiamato “fortepiano”. Un invito al viaggio nel documentario di Arte in italiano.

Nel 1688, l’inventore padovano Bartolomeo Cristofori fu chiamato alla corte fiorentina da Cosimo III de’ Medici. Qui realizzò il primo “fortepiano”, antenato del pianoforte, uno strumento a corda a percussione. Partendo dal clavicembalo, sostituì i saltarelli (un elemento del meccanismo del clavicembalo che serve a pizzicare le corde dello strumento producendo il suono) con dei martelletti di legno coperti di feltro.

L’invenzione del padovano non ebbe però successo in Italia. Molti anni dopo, quando fu esportata in Germania, il costruttore di organi Gottfried Silbermann copiò meticolosamente l’opera dell’italiano. Apportando alcune migliorie, costruì il “pianoforte moderno”. Al giorno d’oggi rimangono soltanto due esemplari di “fortipiano”: uno, del 1720, al Metropolitan Museum of Art di New York e l’altro, del 1722, al Museo Musicale di Roma.

Telemaco Signorini, La lezione di pianoforte, 1868

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