Martello infuocato da Il Ponte. Nella due-giorni (25 e 26 maggio) dedicata all’Arte Moderna e Contemporanea la casa d’aste fa quasi l’en plein vendendo il 99% dei lotti. Un grandissimo filotto da cui consegue un fatturato record di € 8 milioni. Tra inaspettate rivalutazioni e ampi rilanci ben oltre le stime, trovano spazio anche due world record assoluti.
Il risultato sbalorditivo dell’asta rivela un segnale forte e chiaro: tutti i mercati sono in grado di accogliere e valorizzare anche artisti finora poco conosciuti o apprezzati. Un dato dimostrato dai 2 world record per gli artisti Sexto Canegall ed Ettore Sottsass.
Freddy Battino, Capo Dipartimento Arte Moderna e Contemporanea de Il Ponte
A staccare tutti e issarsi come top lot della sessione è Alighiero Boetti. Insicuro Noncurante, un raro portfolio che racchiude in sé le opere più significative realizzate dall’artista tra il 1966 e il 1975, è stato battuto a € 375.000. Segue la gouache di Sam Francis Untitled – Blue Yellow and White del 1956 (€ 275.000), quindi Piero Manzoni con Linea lunga metri 5,70 del 1959 (€ 225.000), Piero Dorazio con l’olio su tela Equidistanza del 1963 e Renato Guttuso con il coloratissimo dipinto Coltivazione del limone nel napoletano del 1956, entrambi venduti per € 162.500.
Non delude Giulio Paolini con Zeusi e Parrasio del 2007 (€ 150.000). Notevoli anche le aggiudicazioni della Natura morta di Giorgio Morandi del 1947, della Combustione del 1964 di Alberto Burri, di Joan Mirò con Personnages del 1979 (tutte e tre vendute a € 137.500), come anche dell’olio su tela di John Salt Arrested Vehicle Silver Upholstery del 1970 (€ 125.000).
Da segnalare anche la grande attenzione, testimoniata dai risultati, per importanti nomi del Novecento italiano. Tra questi Felice Casorati con il suggestivo Concerto (Pianoforte, voce e violino) del 1948 (€ 87.500) proveniente dalla Collezione di Cesare e Gina Romiti, Ennio Morlotti (€ 93.750), Mario Tozzi (€ 50.000) e Fillia (€ 32.500).