Estate a tutto FuturBalla a Roma. In occasione dei 150 anni dalla nascita, finalmente “Casa Balla” apre al pubblico. Mentre il Maxxi gli dedica una mostra dove le sue opere in dialogo con giovani artisti contemporanei, ne dimostrano la straordinaria attualità. Ne parliamo con Lavinia Biagiotti e Claudia Balla
Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno- La mostra al Maxxi
Roma. Ci siamo. Con l’apertura al pubblico della mostra – allestita nella panoramica Galleria 5 del Maxxi – si aprono le celebrazioni dei 150 anni della nascita di Giacomo Balla (Torino 1871- Roma 1958). La mostra – che aprirà i battenti il 17 giugno – pone in dialogo alcune opere originariamente di Casa Balla con otto nuove produzioni di architetti, artisti e designer contemporanei internazionali create per l’occasione: Ila Bêka e Louise Lemoine, Carlo Benvenuto, Alex Cecchetti, Jim Lambie, Emiliano Maggi, Leonardo Sonnoli, Space Popular, Cassina con Patricia Urquiola. Opere diverse nel medium e nello stile ma che riflettono un unico concetto: quello che vede Casa Balla come opera d’arte totale.
La mostra è una sorta di estensione spazio-temporale di Casa Balla con il Maxxi, per quella idea di “Museo diffuso” che sempre di più guida i progetti espositivi del museo. Le opere del Maestro selezionate per l’esposizione – arazzi, disegni, bozzetti, mobili, arredi – provenienti da prestiti privati – sono preziose suggestioni di una contemporaneità che non finisce mai di sorprendere. Se il concetto della mostra era quello di dimostrare la straordinaria attualità di Balla -per mezzo degli occhi degli artisti contemporanei – possiamo affermare con certezza che l’intento è perfettamente riuscito.
Casa Balla
La possibilità di visitare per la prima volta la “casa futurista” del Maestro è indubbiamente uno degli eventi post-pandemia più attesi nella Capitale Non “solo” l’abitazione – studio dove l’artista visse e lavorò dal 1929 fino alla morte ma una vera e propria opera d’arte totale. Dove il genio dell’artista si manifesta in tutte le sue caleidoscopiche sfaccettature. Il tripudio dell’arte applicata alla vita e della vita applicata all’arte. Del resto l’intento di realizzare “la fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente” non era forse il passaggio più emblematico di quel famoso manifesto della Ricostruzione futurista dell’universo?
Un trionfo di luce, forme, colori in dinamiche compenetrazioni iridescenti che renderanno ancora più evidente quanto il genio poliedrico di Balla sia ancora non solo attuale – come accade per tutti i grandi artisti – ma una continua fonte di suggestioni per ogni ambito che investa la creatività contemporanea. E riconoscere nelle vibrazioni coloristiche dei dipinti, degli arredi, degli abiti e degli utensili, le continue citazioni dell’arte visiva e del design, della grafica come dell’alta moda.
Non a caso, tra gli sponsor figura la maison Laura Biagiotti. Nella mostra troverete alcuni prestiti della grande collezione di opere di Balla provenienti dalla Fondazione Biagiotti Cigna, dove gli studi realizzati per la moda, sono considerati il più importante insieme futurista del settore.
La casa nel quartiere romano Della Vittoria, è diventata nel corso degli anni il microcosmo della Famiglia Balla. Lo ha sottolineato anche Domitilla Dardi, curatrice del progetto: “ Un universo dentro una casa che gli ha dato la possibilità anche di essere molto liberi, perché erano dei liberi pensatori. La sensazione che avrete nel visitare la casa, che abbiamo avuto anche noi, è quella di un enorme privilegio. Il privilegio di avere accesso a un pezzo del nostro patrimonio, della nostra storia“.
Il Maxxi è un museo dalla vocazione internazionale ma in questo caso la mostra rappresenta un pezzo di storia del territorio. “Questo dimostra molta consapevolezza” ha aggiunto la curatrice.
La dimensione familiare sembra l’elemento che maggiormente emerge da questa officina della creatività a 360 gradi. Le figlie pittrici di Giacomo, Elisa e Luce, rappresentano infatti una sorta di “estensione” della sua attività creativa.
Nel 2004, dopo la morte di Elica e Luce, il Ministero della Cultura ha dichiarato di interesse culturale la casa. Dopo un primo intervento di restauro, condotto dall’Istituto Centrale per il Restauro, più recentemente la Soprintendenza Speciale di Roma e gli eredi, in collaborazione con la Banca d’Italia – che vanta varie opere del maestro nella sua collezione oltre al “ritrovamento” del Bal Tic Tac di Balla), hanno promosso ulteriori lavori di restauro oltre che di inventario delle opere. In particolare la Soprintendenza ha curato il lavoro di restauro dei studi preparatori e bozzetti.
Una selezione sarà visibile a Casa Balla, dimostrando che se l’impronta dell’abitazione è decisamente quella di “Futur Balla” in realtà l’artista è stato un instancabile sperimentatore, prima e dopo la fase futurista. Il restauro non è stato esente da difficoltà – come ha sottolineato la Soprintendente Daniela Porro – considerata l’eterogeneità e la delicatezza dei supporti usati dall’artista. Occorre infatti ricordare che nulla si buttava a Casa Balla. A quei tempi le finanze della famiglia, così come il contesto storico generale non lo permettevano di certo. Quindi capitava che anche il foglio di un giornale o un banale cartoncino potessero rappresentare dei materiali che dal nulla avrebbero creato dei capolavori.
Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto corale che ha visto la sinergia di più istituzioni pubbliche e private, Giovanna Melandri – Presidente Fondazione Maxxi – non ha nascosto l’emozione di quello che considera “un tassello alla Storia dell’Arte Internazionale” .
Anche Bartolomeo Pietromarchi – Direttore Maxxi Arte e curatore del progetto – ha sottolineato la portata storica di questo evento: “questa casa è stata studiata da eminenti storici dell’arte – come Maurizio Fagiolo dell’Arco – che ne hanno scritto per anni, addirittura anche facendo mostre ma mai si era riuscita a restituirla al pubblico. Perché il Maxxi si occupa di Giacomo Balla? Perché segue una linea che abbiamo portato avanti negli ultimi anni che è quella di rileggere il nostro patrimonio storico- artistico attraverso lo sguardo degli artisti contemporanei”.
Claudia Balla e i suoi ricordi d’infanzia
Durante la presentazione del progetto intitolato ” Casa Balla. Dalla Casa all’universo e ritorno” era presente anche anche una rappresentante della famiglia dell’artista, Claudia Balla che ha ricordato con emozione l’atmosfera vissuta da bambina in quel laboratorio del futuro: “Una casa che io ho vissuto nella fanciullezza ho appieno apprezzato i colori, la forza. La pienezza perché era veramente colma di opere d’arte”. Abbiamo scambiato due battute con Claudia:
Può raccontarci il ricordo più persistente o comunque qualche aneddoto particolare della sua infanzia a Casa Balla?
Quando ero più piccola ricordo che Elica con dei miei colori di bassissima qualità creava dei disegni bellissimi. Ero una bambina vivace, a volte ci sgridavano quando correvamo per la casa mentre preparavano il pollo alla cacciatora” ci dice ridendo – “Abbiamo vissuto l’arte nella quotidianità”.
Che messaggio lascia ai più giovani questo progetto?
Si tratta dell’occasione di rivedere qualcosa che lui ha creato tantissimo tempo fa in un’epoca in cui tutto questo è ancora attuale oggi. Questo è il suo genio perché le pareti colorate si usano ancora oggi, così come i mobili asimmetrici, tanto per fare un esempio.
Intervista a Lavinia Biagiotti
Abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta anche con Lavinia Biagiotti in rappresentanza della maison che gioca un ruolo chiave in questo progetto. Non solo per le opere prestate alla mostra allestita al Maxxi e in qualità di sponsor ma anche per la sua collaborazione con l’artista Alex Cecchetti, partecipando al progetto della performance ‘Come la luna si vede a volte in pieno giorno’, opera d’arte totale di spirito balliano che unisce moda, danza, musica e performance.
“Il mio auspicio è che questo progetto possa rappresentare – così come è accaduto a casa Balla e anche tra me e i miei genitori – una osmosi tra generazioni. Credo che sia un po’ qui la chiave per ripartire. Unire quelle energie fresche che solo i giovani talenti sono in grado di portarci . E tutti insieme con la gioia, con i colori futuristi poter contribuire a disegnare il futuro e a restituire un mondo più bello dopo tutta questa sofferenza che abbiamo vissuto”.
In occasione di questo straordinario evento è stata lanciata la capsule collection Laura Biagiotti Futurballa. Quanto Balla è stata fonte di ispirazione per la maison?
“Da quando mia madre conobbe Elica e Luce, Balla e le sue visioni – soprattutto legate alla moda e al design -sono entrate non solo nella nostra vita ma anche nella nostra azienda, nelle nostre ispirazioni. Balla c’è sempre nelle collezioni Biaggiotti. Tallvolta in maniera molto esplicita, talvolta può essere semplicemente in una simmetria, in un taglio meno scontato. Perché, in fondo, il suo messaggio era quello di ricercare attraverso l’abito un atteggiamento mentale, un atteggiamento positivo, gioioso.
Poi ci indica alcuni bozzetti presenti in mostra:
“Soprattutto li ci sono i modificanti: un atteggiamento potesse cambiare la nostra vita, cambiare la nostra visione, cambiare il nostro approccio . Nelle mie collezioni penso sempre che un abito non serva a coprirci, non serva nemmeno a toglierci un capriccio o che sia un lusso. Ma che debba essere piuttosto un compagno del nostro quotidiano che renda più bella la nostra vita ma anche di chi ci circonda. In questo senso sento una grande responsabilità”.
Nel suo intervento durante la conferenza stampa ha parlato di osmosi tra generazioni.
“Per quanto riguarda la mia collaborazione con Cecchetti, un giovane artista, quello che mi ha insegnato mia madre Laura – e che sono sicura Giacomo abbia insegnato alle sue figlie – è proprio quello di passare il testimone ai giovani Quindi il poter fare queste gonne – che rappresentano la performance portata nella vita, nella quotidianità – credo che sia un po’ non solo il compimento del progetto di Balla ma un nuovo inizio, cioè donare il messaggio di Balla ai giovani!.
Informazioni
Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo – Galleria 5
Biglietti:
Casa Balla + Museo Maxxi: Intero € 22,00 | Ridotto € 20,00
Solo Museo Maxxi: Intero € 12,00 | Ridotto € 9,00
NB: per la visita a Casa Balla è necessaria la prenotazione su www.maxxi.art
info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it